Non saranno licenziati, ma è stata avviata la procedura di mobilità per 216 lavoratori dei salumifici Fiorucci, di cui 200 della sede di Pomezia e 16 della sede di Parma.
Nei giorni scorsi, l’azienda aveva annunciato la riorganizzazione e un piano, drammatico, di ristrutturazione che prevedeva licenziamenti di massa.
Lo scorso agosto, lo ricordiamo, l’azienda era passata di proprietà dalla multinazionale messicana Sigma Alimentos a due fondi, il tedesco Navigator Group e l’irlandese White Park Capital.
La procedura di licenziamento collettivo era prevista formalmente ieri, e immediatamente i Sindacati Fai, Flai, Uila e le Rsu degli stabilimenti avevano proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori.
“L’azienda – si legge in una nota congiunta dei sindacati – ha rappresentato in modo incompleto le azioni che intende mettere in atto per rilanciare le produzioni e per incrementare le quote di mercato Fiorucci in Italia e all’estero, con l’obiettivo di invertire una tendenza negativa che si protrae da oltre un decennio”.
Per ora i lavoratori possono tirare un sospiro di sollievo, almeno in attesa dell’incontro urgente, entro il primo di dicembre, ottenuto dai sindacati preoccupati, in particolare, per il ricorso al contoterzismo. Ad essere contestate, prima di tutto, le cifre del piano di rilancio, che l’azienda ha fissato in 30 milioni in 6 anni, a fronte di 9 milioni all’anno di risparmi che si otterrebbero con il licenziamento dei lavoratori.
“Il piano – si legge in una nota dell’azienda – prevede una serie di azioni volte alla crescita di Fiorucci sia sul mercato italiano sia in quello internazionale, con un particolare focus su Paesi chiave come Germania, Austria, Francia e Uk. L’obiettivo è di raggiungere un aumento di fatturato del 20% e soprattutto un ritorno alla redditività media del settore”.
“Le iniziative che prendiamo oggi – ha detto Claudio Rustioni, amministratore delegato di Fiorucci Spa – hanno l’obiettivo di fare in modo che la storia del gruppo prosegua, che gli stabilimenti restino in Italia e continuino a generare benessere nel loro territorio di riferimento. Le azioni che abbiamo previsto sono indispensabili e non più rinviabili se vogliamo salvaguardare il futuro dell’impresa. Grazie ai nuovi finanziamenti l’azienda, in questo momento, non ha posizioni debitorie e dispone di liquidità sufficiente per garantire continuità operativa e di pagamenti. Ci concentreremo sull’automazione e modernizzazione degli impianti, sull’acquisizione di distributori e catene retail nel Nord Italia e all’estero e sulla sicurezza sul lavoro e l’igiene per tutelare sia i nostri dipendenti che i clienti finali”.
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