Cronaca

Minore violentata in un B&B, condanna definitiva per un 23enne di Pomezia

E’ stato condannato in primo e secondo grado per violenza sessuale nei confronti di una 17enne ed oggi la Cassazione respinge l’ultimo ricorso e conferma in via definitiva la pena a 16 anni di reclusione.
A finire dietro le sbarre Daniele Nuomi, 23enne di Pomezia, 19enne all’epoca dei fatti, imputato per violenza sessuale, sequestro di persona, rapina e lesioni, con l’aggravante della crudeltà.
A dicembre del 2019 il giovane, dopo aver conosciuto una 17enne della provincia di Viterbo nella discoteca di Roma in cui lavorava come addetto alla sicurezza, l’ha scovata su Instagram riuscendo in pochi giorni a infilarsi in casa sua e a presentarsi ai genitori come il fidanzato. Il primo incontro tra i due avviene di pomeriggio, in un bar. Il 23enne la priva dello smartphone e la costringe a seguirlo in un vicino b&b dove la picchia, la minaccia e la violenta due volte. Gli stupri si sono ripetuti anche nei giorni successivi, prima in un bed and breakfast di Pomezia e poi in un altro di Roma. Inoltre, il giovane ha ripreso e fotografato la ragazza con il cellulare e ha diffuso le immagini sui social. Ad accorgersi che qualcosa non andava i genitori della 17enne che hanno notato i lividi su collo, braccia e coscia e ustioni di sigaretta sulla mano della figlia che, in lacrime, ha raccontato cosa stava accadendo.
La ragazza aveva il terrore del giovane che l’ha minacciata e ha aggredito anche i genitori che lo hanno denunciato. Le indagini hanno portato ad un quadro inequivocabile. Il giovane è stato condannato due volte nei giudizi di primo e secondo grado e ora dovrà scontare la pena.