Home Notizie Ardea e Pomezia Donò 5mila euro al comune di Pomezia, è in arresto per spaccio

Donò 5mila euro al comune di Pomezia, è in arresto per spaccio

Per molti era “il classico bravo ragazzo”, per altri resta difficile da credere che Sami Panico sia il capo di una consorteria criminale a Pomezia dedita allo spaccio e al riciclaggio di denaro. Pochi giorni fa, la maxi operazione della Direzione distrettuale antimafia ha smantellato un’ampia ed eterogenea struttura criminale radicata in un territorio ampissimo, tra Pomezia e Nettuno, fra il 2019 e il 2020. La Procura distrettuale antimafia, mettendo insieme gli elementi raccolti dalla squadra mobile, ha delineato profili criminali di spessore in grado di organizzare piazze di spaccio da proventi di centinaia di migliaia di euro, compiere agguati armati e in grado di competere, con la violenza, in concorrenza fra loro. In mezzo a questi profili criminali spicca un nome, quello di Sami Panico, 30 anni, nato ad Albano Laziale conosciuto in tutto il mondo per aver vestito la maglia della nazionale italiana di rugby nel 2018, dopo un brillante percorso sportivo con le zebre parma.
Molti pometini, però, lo ricordano anche per un grande gesto di solidarietà. Nel 2020, Panico, lasciandosi alle spalle la carriera rugbistica, donò al comune di Pomezia, allora amministrato dal Sindaco Zuccalà, 100 buoni spesa alimentare del valore di 50 euro ciascuno da destinare alle famiglie in difficoltà di Pomezia. 5.000 euro, che allora rappresentarono un gesto di grande importanza, un aiuto concreto a chi era in difficoltà durante la pandemia. A quel tempo, Panico viveva a Brescia, dove lavorava, ma ha comunque voluto essere solidale “con il suo territorio d’origine”, come ha avuto modo di affermare in un’intervista. Un gesto da filantropo che è difficile accostare alla personalità emersa nelle indagini che lo vedono tra i “luogotenenti” impegnati nell’immissione dello stupefacente nei Comuni di Pomezia-Torvajanica, Ardea, Anzio, Nettuno e anche ad Aprilia che si è anche reso responsabile della spedizione punitiva nei confronti di uno spacciatore della consorteria concorrente.