Erano circa le 8.30 di questa mattina quando giungeva alla sala operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Anzio una segnalazione riguardante un uomo che si era tuffato in acqua nel porto di Anzio. Al fine di verificare la situazione una pattuglia dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Anzio si recava subito sul posto, presso il tratto terminale del Molo Innocenziano. Una volta giunto sul posto il personale della Guardia Costiera accertava la presenza di un uomo appena uscito dall’acqua, in costume e scalzo che appariva da subito in evidente stato confusionale.
Con molta calma quindi il personale intervenuto riusciva a far declinare le generalità al soggetto il quale veniva invitato a recarsi presso gli Uffici della Guardia Costiera Neroniana. Intanto, dalla sala operativa veniva informato il 118 con richiesta di intervento per verificare le condizioni del soggetto, mentre lo stesso, dopo un primo iniziale accenno a dirigersi verso gli Uffici della Guardia Costiera, imboccava un’altra strada dirigendosi verso un’abitazione poco distante. Il personale della Guardia Costiera quindi, al fine di evitare che l’uomo potesse compiere eventuali azioni pericolose verso se o altri, lo continuava a tenere sott’occhio riuscendo infine a farlo tornare verso gli Uffici della Guardia Costiera riuscendo a convincerlo, con molta calma, ad attendere l’arrivo dei sanitari. Una volta giunta l’ambulanza del 118, veniva contattato un parente dell’uomo ed anche la moglie che confermavano che lo stesso era in cura da tempo. Dopo una visita e le informazioni assunte dai familiari, lo specialista in psichiatria, consigliava il trasferimento in ospedale, per un controllo. Pertanto, a seguito di un’ulteriore azione di persuasione rivolta verso l’uomo da parte del personale della Guardia Costiera, che aveva anche allertato il locale commissariato intervenuto in supporto con proprio personale, questi si decideva ad entrare nell’ambulanza per essere trasferito presso il locale ospedale di Anzio per ulteriori accertamenti. Per fortuna quindi il tutto si risolveva per il meglio, dopo un’attività durata circa 4 ore, che ha consentito di evitare conseguenze per l’uomo, il quale avrebbe potuto ripetere il gesto poco prima messo in atto, magari con conseguenze più gravi.
Con l’occasione, si ricorda che è sempre attivo il numero delle emergenze in mare 1530, contattabile 24 ore su 24, gratuito, e che permette di mettersi in contatto con la Capitaneria di Porto più vicina alla località dalla quale si effettua la chiamata.