“Quando siamo arrivati era riverso a terra, ricoperto da una calca di persone. Era sveglio, provava a muoversi, addirittura tentava di alzare il busto, ma con gli occhi chiusi non ci riusciva. Era quasi privo di sensi e lamentava dolori in tutto il corpo”.
Questo è il racconto dei volontari dell’Associazione tra Carabinieri in congedo ACCCC Martiri di Nassiriya, i primi soccorritori del 20enne che ieri è stato aggredito alla fermata dell’autobus vicino Villa Adele ad Anzio. Il giovane è stato picchiato dal branco per aver detto loro di andare più piano con l’auto. Tre ragazzi stranieri, probabilmente albanesi, lo hanno aggredito a pugni e poi buttato a terra. Non contenti gli aggressori lo hanno travolto con l’auto dandosi alla fuga.
“Come ogni fine settimana eravamo in servizio in piazza Garibaldi per il controllo dei territorio a supporto degli agenti di Polizia Locale – racconta un volontario – all’improvviso delle persone sono corse da noi per dirci che era in corso un aggressione nel piazzale davanti villa Adele. Ci siamo precipitati sul posto. Il 20enne era riverso a terra, gli aggressori erano appena fuggiti. Abbiamo immediatamente chiamato il 112 e il 118 che sono arrivati subito. Intorno al ragazzo c’era la calca, tanti che guardavano, ma nessuno interveniva, erano presenti anche conoscenti e amici. Subito dopo aver chiamato i soccorsi, per prima cosa abbiamo allontanato i presenti e controllato la viabilità. Il giovane a terra era in evidente stato di choc, abbiamo tentato di tranquillizzarlo perchè voleva alzarsi, ma senza successo. Lamentava dolori ovunque, ma con grinta continuava a lottare”. Poco dopo l’arrivo dei sanitari del 118 che lo hanno stabilizzato e portato d’urgenza in ospedale per le cure del caso.