Ad Anzio e Nettuno si potrebbe votare tra maggio e giugno. Per l’avvocato Stefano Bertollini questa “è l’occasione per rilanciare il nome di queste città e ripulirle da una brutta etichetta che purtroppo gli è stata appiccicata. I due comuni del litorale devono tornare a valorizzare i propri punti di forza e i cittadini devono poter camminare a testa alta”.
Due le domande che aleggiano ad Anzio e Nettuno da ormai un anno: quando si tornerà al voto nei comuni? Quanto durerà il lavoro delle commissioni prefettizie che dal novembre del 2022 amministrano le due città dopo lo scioglimento per infiltrazione mafiosa?
Riguardo allo scioglimento per associazione mafiosa e alla brillante operazione Tritone che portò a 65 arresti, i processi sono andati avanti e dal Tribunale di Roma sono arrivate condanne per 260 anni agli affiliati della ‘ndrina locale responsabili di spaccio, usura, estorsione. Per quello che riguarda la politica, invece, dopo le intercettazioni e i sospetti non è rimasto che un grande silenzio. Nessuna iniziativa della magistratura nei confronti degli eletti.
“Dal silenzio che avvertiamo su questo argomento, auspichiamo che si possa tornare a votare al più presto – dice l’avvocato Bertollini, commissario di Fratelli d’Italia a Nettuno e consulente del Ministero delle Imprese e del Made in Italy – le indagini vanno avanti da anni, ma dalla magistratura non sono arrivate iniziative concrete nei confronti di singoli soggetti. Per ora nessuna interdittiva né avviso di garanzia. Si è proceduto allo scioglimento dei Comuni e si sono insediati i commissari per ristabilire legalità e amministrare i pubblici uffici portando avanti iniziative per il bene della città, ma nei limiti dell’ordinaria amministrazione.
I cittadini hanno bisogno di un dialogo con chi li amministra. Governare un comune significa ascoltare le istanze, conoscere le necessità e i valori di un territorio. Non posso negare che Anzio e Nettuno siano rimaste sconvolto dall’Operazione Tritone, nel febbraio 2021. La malavita era presente sui territori e chi vi era associato dovrà scontare il prezzo delle proprie azioni, ma non si può generalizzare e definire due intere città malavitose. Come ha detto pubblicamente il prefetto di Anzio, Antonella Scolamiero: ‘Ad Anzio ho trovato tante brave persone, molto differenti da come i fatti di cronaca ci fanno pensare’.
Dopo la grand eco dei riflettori mediatici sulle nostre due città, non possiamo confondere le risse dei ragazzini con le infiltrazioni mafiose. Sono due fenomeni distinti. La microcrimalità fa parte di un sistema legato allo stile di vita dei giovani, sempre più soli e lasciati a loro stessi, ad Anzio e Nettuno e non solo. I ragazzi devono essere seguiti e avere accesso ad un’istruzione efficace. Bisogna mettere in campo per loro delle iniziative, devono ricevere stimoli e, ovviamente, ci devono essere più controlli.
Riguardo la pubblica amministrazione, invece, bisogna ammettere che è necessaria una integrazione e un miglioramento del personale per rispondere a tutte le esigenze del territorio e dei cittadini. I catastrofisti – conclude Bertollini – ci dovrebbero spiegare dove sono questi atti illeciti accertati dalla magistratura per cui noi dovremmo indignarci e per cui i comuni debbano continuare ad essere commissariati”.