Nelle giornate di venerdì 14 e sabato 15 luglio, nell’ambito del progetto europeo “SeaPaCS – Participatory Citizen Science against Marine Pollution”, insieme ai cittadini e rappresentanti delle associazioni del territorio hanno prelevato campioni di acqua marina per verificare la presenza di plastiche e microplastiche (frammenti di plastica di grandezza uguale o superiore ai 300µm) in collaborazione con i ricercatori del progetto, Luisa Galgani (GEOMAR Institute Kiel) e Chiara Certomà (Università di Torino), con la collaborazione logistica di Federico Fornaro e Alberto Romano della Lega Navale di Anzio.
Il campionamento, volta a coinvolgere i cittadini nelle attività di laboratorio realizzato in spazi aperti e pubblici, si è svolta in due giorni con la partecipazione di circa 30 cittadini che hanno espresso il loro interesse a comprendere a fondo come la ricerca marina analizzi il problema delle microplastiche e quale sia la situazione del mare di Anzio e Nettuno.
Nella mattinata del 14 luglio, i cittadini-scienziati si sono recati presso il porticciolo dei pescatori di Anzio per raccogliere con reti “baby-legs” autocostruite i campioni di plastica presenti in grande quantità. I campioni raccolti sono stati preparati in 5 provette con un reagente che preserva il DNA anche a temperatura ambiente rendendo più semplici la conservazione e il trasporto nelle analisi di campo (DNA-RNA Shield della ZymoResearch). Tali campioni saranno inviati al laboratorio ZymoResearch per l’estrazione del DNA e il sequenziamento con analisi ai fini di studiare la comunità di microorganismi che vive sui frammenti di mico-plastica trovati nel porto di Anzio, divisi per tipologia (fibre, frammenti, pellet di polistirolo) per capire se materiali diversi possono ospitare diverse comunità di microorganismi.
Nel pomeriggio del 14 luglio e nella giornata del 15 luglio sono state effettuate 3 escursioni con partenza dalla Lega Navale Italiana di Anzio in barca a vela con i cittadini per raccogliere campioni di microplastiche entro le 3 miglia dalla costa tra Anzio e Nettuno attraverso l’utilizzo di uno strumento scientifico chiamato NeustonNet in grado di filtrare l’acqua marina e conservare in uno speciale serbatoio le microplastiche presenti. La tecnica di monitoraggio scelta ha richiesto l’adattamento del sistema di traino della NeustonNet per l’utilizzo totalmente sperimentale su barca a vela, al fine di rendere più sostenibile l’intero processo di ricerca. Il materiale portato a terra è stato liberato dal filtro, classificato e isolato nelle apposite provette per indagare la comunità microbica che ha fatto della plastica marina il suo habitat. Sono state preparate 6 provette per l’analisi del DNA e per l’analisi dei frattementi di plastica. Ai cittadini partecipanti è stato spiegato nel dettaglio il funzionamento del processo di analisi genetica, lo stato di avanzamento della ricerca sul tema e l’importanza ecologica e sociale di affrontare il problema.
I fotografi e documentaristi della società di video-documentazione indipendente Raw-News, Federico Fornaro e Giuseppe Lupinacci, hanno documentato interamente le attività (disponibile nei primi mesi dell’autunno).
In concomitanza con lo svolgimento dell’attività di SeaPaCS, nella mattina del 15 luglio, il team di SeaPaCS ha raggiunto allo stabilimento Salus di Nettuno il circolo locale di Legambiente Le Rondini e il Rotary Club Costa Neroniana per l’iniziativa “Giochiamo a riciclare”.