Home Cronaca Il violentatore di Anzio già condannato ed espulso, ma libero di aggredire

Il violentatore di Anzio già condannato ed espulso, ma libero di aggredire

Aveva già violentato una ragazza nel Sud Italia sette anni fa ed è stato arrestato e condannato ma era libero e ha colpito anche ad Anzio. Un fatto imperdonabile. Il nigeriano di 32 anni arrestato dal Commissariato di Polizia di Anzio ad Aprilia sarebbe dunque un violentatore seriale che fonti investigative inquadrano tra i tanti sbandati che affollano la stazione Termini e che vivono di piccoli crimini. Un clandestino che, nonostante il pesante precedente, era libero. La ragazza di Anzio è stata bravissima, Dopo l’aggressione ha fornito indizi utili al riconoscimento che, insieme ad alcune immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza della zona, hanno consentito prima di dare un volto all’aggressore e poi di arrestarlo.
Fondamentale anche il dna isolato dopo lo stupro che ha permesso di capire che l’uomo era già responsabile di una violenza avvenuta nel 2016
Ma come è stato possibile che fosse libero dopo una precedente e così grave aggressione?
Il 31 maggio del 2016, a Trapani, l’uomo rapina, picchia e tenta di stuprare una donna. Era ‘in attesa del nulla osta come rifugiato’, scrissero i giornali all’epoca. Fu arrestato e condannato a sette anni e 1.800 euro di multa. La reclusione però, come troppo spesso accade, è stata più breve: nel marzo del 2022 il nigeriano è uscito dalla casa circondariale di Siracusa e la Questura gli ha notificato il decreto di allontanamento dal territorio dello Stato italiano. Il clandestino, lo ha ignorato. Il 28 novembre del 2022 viene fermato dalla polizia a Roma che avvia la procedura per inviarlo in un Cpr, come si fa con tutti gli stranieri irregolari e pericolosi. Ma la Asl certifica che il nigeriano “non idoneo” alla vita in una comunità ristretta. Non solo. Nel frattempo l’uomo, un senza tetto, trova il modo di presentare ricorso al giudice di pace per non essere cacciato dall’Italia, sostenendo di avere intenzione di presentare domanda di protezione internazionale. In tutti questi mesi il giudice non si è espresso sul suo caso e l’uomo è rimasto in Italia, lbero di reiterare il reato. Le tracce di dna hanno permesso di identificarlo come l’autore dello stupro di Anzio, ora è rinchiuso nella casa circondariale di Latina ma per quanto? Il sistema giudiziario italiano ha permesso ad un immigrato clandestino, espulso da Paese, condannato per stupro e dichiarato dalla Asl inadatto a vivere in un centro per migranti, di rimanere libero di muoversi sul territorio nazionale e di assalire una ragazza di 18 anni alla fermata dell’autobus.