I vertici dirigenziali del “Riuniti di Anzio e Nettuno” hanno incontrato i responsabili del presidio. “L’amministrazione ha messo in chiaro quali sono le criticità della struttura. In particolare è stato dichiarato che il pronto soccorso risulta sottodimensionato per 3 infermieri (per un totale di cento ore lavoro settimanali) e due medici, cardiologia invece ha bisogno di due infermieri e due medici ed infine la tac non è funzionante – scrivono i Presidianti – la struttura, tramite la stessa fonte, segnala che dal primo agosto prenderanno servizio un pediatra ed un medico presso medicina generale e che l’atto aziendale è favorevole alla struttura ospedaliera”.
“Dal primo gennaio del 2014 ad oggi ci sono stati 25 pensionamenti, la maggior parte dei quali hanno riguardato il personale sanitario. In base alla percentuali di tasso di sostituzione previsto dalla legge del 10%, i nuovi operatori assunti sono meno di quelli consentiti. La procedura prevede che la Asl faccia richiesta ala Regione per essere da questa autorizzata ad assumere e ci chiediamo dunque per quale motivo ci sia carenza pur essendoci capienza per sostituire un’altra risorsa. I fondi erano disponibili per i 25 che hanno lasciato il mondo del lavoro, di certo continuano ad esserlo nel momento in cui vanno coperti i 9 necessari. Siamo ancora più convinti – aggiungono – che non si stia facendo abbastanza per salvaguardare il ‘Riuniti’ e che l’intento sia quello di svuotarlo perché le ingerenze politiche vedono in modo più favorevole la concentrazione delle attività nel nuovo polo di Albano, bacino molto amico del Pd, attuale forza politica alla guida della Regione. Ci è sembrato, in definitiva, che la visita del vertice della struttura fosse solo un tentativo di sondare il terreno in vista dell’incontro di martedì con D’Alba (Direttore Generale della ASL Roma H) e ci auguriamo che non sperino di acquietarci con un sorriso e qualche bella parola ottimistica, non c’è riuscita la politica, non ci riuscirà un manager”. Tuttavia la disponibilità al dialogo dei medici dell’ospedale, che insieme ai degenti patiscono il regime di tagli e la carenza del personale ogni giorno, sembra un segnale importante per far si che la battaglia per il Riuniti sia davvero di tutti.