Dispersi in mare per 40 ore, naufraghi portati in salvo ad Anzio

Un incubo durato quasi 40 ore quello vissuto da Marco Zeppieri, 50 anni, Cesare Palombi, 53 anni, e Giorgio Parisi 60 anni, tutti di Sezze, naufragati a largo di Palmarola dopo essere partiti dal Porto di Rio Martino a Latina. I tre hanno preso il largo alle 15 di mercoledì per una battuta di pesca. Tutti e tre sono pescatori e navigatori esperti ma questa volta qualcosa è andato storto. Alle 22 circa di mercoledì, infatti, la loro imbarcazione è andata a fondo, probabilmente per un guasto al motore e loro sono rimasti in mare in balia delle onde. A sostenerli il tender di salvataggio dell’imbarcazione che, fortunatamente, era provvisto di viveri sufficienti per due giorni. Purtroppo però i tre non sono riusciti a lanciare l’sos né a chiamare a casa poiché, al largo, non c’era segnale sufficiente per telefonare. A lanciare l’allarme, alle 14 di giovedì, è stata la moglie di Giorgio Parisi che, non vedendolo tornare a casa nei tempi che le aveva annunciato, si è rivolta alle autorità marittime. Immediato l’avvio delle ricerche che ha visto impegnati gli uomini delle Capitanerie di Porto di Terracina, Gaeta, Anzio e Ponza. Ricerche subito convulse, vista il lungo periodo senza alcun contatto con le famiglie. Fondamentale, nelle ricerche, l’ausilio anche di due velivoli di medie dimensioni, degli Atr provenienti da Pescara e Catania che hanno monitorato il litorale in lungo e in largo. Le ricerche sono andata avanti per tutto il pomeriggio e la notte seguente, ma alla fine tutti hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. I tre naufraghi sono stati individuati proprio da uno degli Atr a 7 miglia da Palmarola questa mattina alle 7 circa e portati subito in salvo dalla motovedetta e dal personale della Capitaneria di Porto di Anzio. Alle 10 circa sono sbarcati sul molo Innocenziano, sotto la sede della Capitaneria. Ad accoglierli, oltre all’abbraccio di amici e parenti in lacrime, anche un ambulanza del 118, che li ha subito visitati. I tre, in buone condizioni fisiche, hanno rifiutato il trasporto in ospedale. Le famiglie e gli amici dei tre, che hanno temuto per la loro vita, hanno lodato l’operato senza pari della Guardia Costiera. “Ci hanno seguito in ogni istante di questa situazione – ha raccontato il fratello di un naufrago – noi ci siamo accampati a Rio Martino, e sono rimasti sempre con noi, senza dormire, in attesa di notizie. Non li ringrazierò mai abbastanza”.