Il provvedimento di interdittiva antimafia emesso dal Prefetto di Roma Franco Gabrielli (che a fine mese dovrà decidere sul possibile commissariamento del Comune di Roma e della Regione Lazio in base alle risultanze dell’inchiesta Mafia Capitale) nei confronti delle cooperative collegate La Cascina e Vivenda (entrambe coinvolte nell’inchiesta di Mafia Capitale grazie a delle intercettazioni inequivocabili che hanno portato all’arresto del leader della Cascina), è stato inviato a tutte le amministrazioni comunale e agli enti che hanno appalti in essere con le due società. Una copia è stata quindi inviata anche all’amministrazione comunale di Nettuno, che ha in piedi il servizio di refezione scolastica con la Vivenda (mentre La Cascina, lo ricordiamo, si occupa del servizio pasti dei centri immigrati in via Sele a Nettuno e all’Hotel Succi ad Anzio). Il Prefetto, nel documento, da una parte sottolinea la gravità dei fatti che hanno imposto il provvedimento, dall’altra, annunciando di aver avviato le pratiche per il commissariamendo delle due coop, invita le amministrazioni a valutare l’incidenza dell’aspetto della vicenda legato al lavoro. “La risoluzione dei contratti in essere – scrive – avrebbe ricadute gravi e diffuse sia sulla continuità dei servizi sia sulla situazione occupazionale di un elevato numero di lavoratori (7.600 gli impiegati dipendenti) per questo (…) a salvaguardia dei servizi e delle funzioni indifferibili, sia per la tutela dei diritti fondamentali, la salvaguardia dei livelli occupazionali e l’integrità dei bilanci pubblici, impongono un’attenta ponderazione e disamina dei contratti”. In sostanza il Prefetto invita tutti, ove possibile, a valutare la possibilità di portare i contratti a compimento e poi procedere a nuova gara, cercando di ridurre al minimo l’impatto sui servizi e sul personale.