Home Cronaca Omicidio ad Anzio, interrogato Adam Edrissi: “Il coltello era di Muratovic”

Omicidio ad Anzio, interrogato Adam Edrissi: “Il coltello era di Muratovic”

“L’ho ammazzato io, mio fratello non c’entra”. La confessione di Adam Edrissi, è stata ribadita punto per punto, dopo quella fatta ai carabinieri di Roma quando si è costituito, in un interrogatorio durato tutta la notte, e punta a scagionare il fratello Ahmed Ed Drissi, 25 anni. I due fratelli italiani di origini marocchine sono accusati dalla Procura della Repubblica di Velletri di aver ucciso in concorso il pugile di Aprilia Leonardo Muratovic, 25 anni, fuori da La Bodeguita di Anzio.
I due si sono presentati con il loro avvocato alla stazione dei carabinieri Gianicolense, a Roma, perché si sentivano braccato dalle forze di polizia, ma anche timore di ritorsioni da parte dei famigliari e amici della vittima.
Interrogato anche il fratello di Adam che, dopo aver sottolineato la propria innocenza spiega: “Il coltello? Ce l’aveva il Vikingo”. Muratovic si faceva chiamare così per il suo aspetto nordico. I fratelli Ed Drissi raccontano ai carabinieri e agli agenti della squadra mobile che Muratovic era noto come un attaccabrighe e che già in passato alla Bodeguita aveva creato problemi e danni.
“Eravamo in spiaggia con un gruppo di amici quando arriva il pugile. Lui è con la fidanzata e un’altra coppia di amici”. I due assassini e il Vikingo si conoscevano da anni, in passato hanno avuto altri scontri. Sguardi di troppo, commenti poco eleganti nei confronti delle ragazze, spintoni. Sabato notte fra i due gruppi scoppia l’ennesima scintilla. Intervengono i due buttafuori, gli stessi poi feriti in commissariato dal padre di Leonardo. I due li prendono di peso e li cacciano fuori dal locale. Quello che succede dopo è in corso di accertamento. Una ventina i testimoni ascoltati dalla polizia, che hanno visionato le telecamere di sicurezza. Il boxeur e il più piccolo dei fratelli si spintonano, improvvisamente Muratovic si accascia sulla recinzione della gelateria. Ora bisogna accertare di chi era il coltello e chi lo aveva in mano. Quando Muratovic cade a terra scappano tutti. Quando Leonardo arriva agli Ospedali Riuniti Anzio Nettuno né troppo tardi. In commissariato il giorno dopo, il padre del pugile ucciso Nino Muratovic ferisce con un coltello i bodyguard, 31 e 57 anni, finendo in carcere anche lui per duplice tentato omicidio. L’uomo li accusa di non aver fatto abbastanza per evitare che una stupida lite finisse in tragedia. La polizia individua subito i responsabili e stringe il cerchio sui due fratelli che non si fanno trovare fino a quando non decidono di costituirsi. Adam è incensurato ma alla polizia sanno chi è, il fratello 25enne ha piccoli precedenti da minorenne: per loro le accuse sono di omicidio volontario in concorso aggravato.