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Nettuno – Confermato sgombero al Delfino, raccolta firme a Cretarossa contro il rimessaggio

E’ stato confermato dal Consiglio di Stato lo sgombero per il rimessaggio di piccole barche Il Delfino sito a Nettuno nella spiaggia sotto la Divina Provvidenza. L’associazione aveva fatto ricorso contro l’ordinanza comunale di sgombero del maggio scorso chiedendo almeno il congelamento del provvedimento per questa stagione estiva rimandando tutto in inverno per problemi logistici, cosa che invece non avverrà e dal 1 luglio l’arenile dovrà essere sgomberato, mentre il 15 è fissata l’udienza al Tar. Intanto il Comune aveva, ad inizio mese, individuato una nuova zona per il rimessaggio dei piccoli diportisti nella zona di Cretarossa, tra lo stabilimento balneare Nettuno Beach e la Lega Navale. Una scelta che non ha mancato di creare polemiche tra i bagnanti e gli abitanti che si stanno mobilitando con una raccolta firme contro questo rimessaggio barche. “I cittadini di Cretarossa – si legge nella petizione – quartiere più popoloso di Nettuno con circa 20.000 abitanti dove si concentra il 75% del Turismo balneare della nostra città rischiano di non poter più usufruire di un arenile libero , causa l’insediamento di un rimessaggio di natanti di porto deciso dalle autorità competenti adottando una Pua provvisorio approvato dalla precedente amministrazione che non ha considerato il diritto alla balneazione per chi non può permettersi i costi di un lido attrezzato”.

La zona individuato dal Comune è di circa 130 metri di spiaggia libera su cui è attiva una cooperativa che fornisce a chi ne fa richiesta un servizio di noleggio ombrelloni e sdraio a prezzi contenuti. Forte il malessere da parte di alcuni bagnanti. “Nonostante ci sia già il porto turistico che ospita le barche ci vogliono togliere anche la spiaggia libera”. Il commento di uno di loro, a cui fa eco quello di un altro bagnante proveniente da Roma: “Io ho qui a Cretarossa la seconda casa e pago un mare di tasse per sfruttarla un mese l’anno e mi voglio togliere anche il diritto di venire al mare”. “Nonostante tutte le tasse che paghiamo – prosegue un terzo bagnante – continua a toglierci servizi, faremo di tutto per mantenere questo arenile libero e a disposizione di tutti. Poco più avanti c’è già un rimessaggio alla Lega Navale, perché non usano quello che è già attrezzato invece di togliere la spiaggia a noi?”.

C’è da dire che la determina comunale con la quale si individua la zona sotto il depuratore di Cretarossa è antecedente alla nuova legge regionale sul demanio marittimo per il turismo che prevede il 50% delle spiagge libere sul territorio comunale. In base a questa legge è possibile che qualcosa cambi, anche se luglio è vicino e le associazioni che sono state sgomberate dalla zona della Divina Provvidenza dovranno a breve trovare una sistemazione e per ora la zona individuata è proprio quella di Cretarossa.