Nel corso dei primi cinque mesi del 2015 il Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia che opera sul litorale laziale, dove hanno sede i dipendenti dei reparti navali di Civitavecchia, Lido di Ostia, Anzio, Terracina, Gaeta e Ventotene, ha svolto 591 crociere navali, 112 missioni di volo, 524 pattuglie sul territorio del Lazio e dell’Umbria per il controllo ambientale e dei traffici illeciti in alto mare, per il controllo ambientale, doganale e di polizia nelle acque territoriali e per il Controllo Economico ed ambientale del Territorio.Tra i risultati di servizio portati a termine dagli uomini del R.O.An. di Civitavecchia emergono in particolare 340.000 euro di Iva non versata, 88 verbali al codice della navigazione, per un totale di 36.320 euro circa di sanzioni amministrative. Nel contesto del regime agevolato sui carburanti utilizzati dalle unità navali sono stati accertati tributi evasi pari a oltre 52.000 euro, con l’utilizzo di circa 85.000 litri di carburante consumato in frode, mentre nel contesto del settore della pesca, sono stati elevati 25 verbali per complessivi 16.851 euro di sanzioni.
Di pochi giorni fa è l’attività di tutela ambientale posta in essere dalla Stazione Navale di Civitavecchia, con l’individuazione, nei territori della periferia Roma nord, di un deposito incontrollato di rifiuti speciali e pericolosi, immediatamente posto sotto sequestro su un’area privata di circa 1.500 mq. Sul sito erano stati depositati rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione, provenienti da ristrutturazioni edilizie, abbandonati sul terreno in mezzo alla vegetazione, rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, bombole del gas verosimilmente esauste e comunque in pessimo stato di conservazione.
Dall’inizio dell’anno sono state individuate e sottoposte a sequestro aree per un totale di circa 3.000 mq., tra cui due grossi siti di eternit abbandonato, e sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria competente, per reati ambientali, nr.5 persone responsabili. Alla Sezione Aerea di Pratica di Mare, lo ricordiamo, è affidata la vigilanza delle acque laziali e dei territori delle regioni Lazio e Umbria.