E’ un cittadino a segnalare una situazione spiacevole al
Bosco di Foglino. “Buongiorno – ci scrive – sono un fotografo naturalista che frequenta il bosco di Foglino di
Nettuno da oltre quarant’anni, volevo segnalare il taglio distruttivo del bosco e del sottobosco intorno al
laghetto Granieri di Nettuno entrando dalla zona artigiana.
Hanno utilizzato dei mezzi cingolati che hanno tritolato il terreno, quindi oltre che a tagliare gli alberi è stato distrutto il sottobosco che si presenta come un terreno sabbioso e non più ricco di pungitopo, erica, felci, ciclamini e tutta la vegetazione del sottobosco.
Inoltre in quel punto sarà impossibile rivedere per decenni i famosi funghi porcini del bosco di Foglino che mi è capitato più volte di cogliere proprio li negli anni.
Questo punto specifico del bosco aveva un aspetto primordiale unico, tanto che nel 2017 era stato scelto dal regista Matteo Rovere per girare il film Primo re con Alessandro Borghi, che racconta la storia di Romolo e Remo. L’Università Agraria e il comune di Nettuno, dovrebbero essere i custodi di un bene pubblico dove la macchia mediterranea selvaggia ancora esiste e resiste a beneficio di tutti i cittadini e delle generazioni future.
Il bosco di Foglino è un patrimonio di biodiversità da conservare, non un bacino di legna da ardere”. Abbiamo quindi chiesto spiegazioni sulla situazione al presidente dell’Università Agraria Giampiero Gabrieli.
“Così come descritto dal cittadino che ha segnalato la situazione – replica – sembra che l’Università Agraria di Nettuno voglia far far scempio del Bosco di Foglino, ma così non è. I tagli di bosco ceduo, come nel caso in questione vengono progettati da un Dottore Agronomo Forestale inviati a tutti gli Enti superiori ciascuno per le proprie competenze. Alla Regione Lazio per il rilascio dell’autorizzazione sulla valutazione di incidenza,dopo accurati sopralluoghi sul posto da parte dei propri funzionari, sia sulla parte ambientale che forestale, al Comune di Nettuno per la parte paesaggistica, alla Città Metropolitana di Roma per l’autorizzazione definitiva e per le eventuali osservazioni da rispettare nel periodo del taglio. Infatti una delle osservazioni da rispettare è il divieto di entrare nel bosco con mezzi cingolati, cosa che è stata rispettata, gli unici mezzi entrati nella zona verde erano gommati. Durante le fasi di lavorazione vi sono stati anche i controlli dei Carabinieri della Forestale. Il taglio in questione è comunque uguale ai tanti che sono stati effettuati nel corso dei decenni passati e il sottobosco è sempre rifiorito più rigoglioso che mai. Solo per completezza di informazione, il film il Primo Re come diversi altri film è stato girato nella parte di bosco ove è situato il laghetto di Vallone Cupo. Siamo comunque a disposizione per ulteriori chiarimenti, gli uffici dell’Ente sono aperti a chiunque voglia informazioni dettagliate”.