La situazione del sistema sanitario del Lazio è sempre più nera. E a fare un bilancio delle liste di attesa certificate dal «Fila-Cup», il trofeo delle attese più lunghe, quantificate dallo stesso Recup regionale per questo mese, il dato diventa davvero inquietante. Anzio e Nettuno, purtroppo, non sfuggono al problema e ne sono anzi parte integrante. In provincia di Roma per prenotare un’ecografia ci sono 364 giorni di fila prevista al Distretto di Pietralata, quello dell’ospedale Sandro Pertini (dieci mesi ad Albano, otto a Tor di Quinto e otto e mezzo a Tor Bella Monaca). Per un ecodoppler dei tronchi a Velletri si devono attendere 362 giorni, mentre al distretto Rm E XIX sono 349, contro i 336 di Sora e i 308 di Frosinone) e per quello degli arti ad Anzio servono 360 giorni. Nella zona dei Castelli romani c’è carenza di cardiologi: nei 6 distretti, infatti, si registra un’attesa record per poter fare una visita. Si va dai nove mesi di Nettuno agli otto di Pomezia, dai 201 giorni di Ariccia ai quattro mesi di Velletri e Frascati. Buone notizie, invece, a Tivoli che, dopo 26 mesi, riaprirà da luglio l’Emodinamica (orari 8-20, il sabato 8-14). «Negli orari non coperti dal servizio dell’Emodinamica – spiega l’Asl Rm G – le urgenze saranno indirizzate al Dea di II livello di appartenenza». La Asl ha investito per aumentare il servizio e le visite disponibili ma siamo lontanissimi da un’offerta sanitaria anche solo “decente”. Intanto arriva l’estate e la famosa razionalizzazione dei servizi che si è concretizzata soprattutto con dei tagli, fa vedere tutti i suoi limiti. L’ospedale di Anzio e Nettuno intanto si prepara all’arrivo dei turisti con personale in quantità inferiore a quella necessaria (anche durante l’inverno) e con la necessità di smaltire le ferie. Urgono rinforzi ma al momento nulla si muove.