E’ un fiume in piena il Presidente della Capo d’Anzio Spa Luigi D’Arpino dopo la giornata di ieri in cui si è sfiorato lo scontro sul molo Pamphili con gli ormeggiatori, a causa del posizionamento di alcuni cartelli della Capo d’Anzio in cui si annunciava la volontà di bonificare e metter in sicurezza la zona nella data del prossimo 26 giugno. Sul posto, lo ricordiamo, sono intervenuti i carabinieri, la polizia e la guardia di finanza per riportare ordine e per garantire la sicurezza dei presenti. “Solo ieri dicevano di non sapere della decisione del Consiglio di Stato che ha interrotto la loro richiesta di sospensiva – ha detto D’Arpino riferendosi agli ormeggiatori – ma questa notte ci hanno inviato una diffida a pulire il molo le cui condizioni di degrado sono sotto gli occhi di tutti. Vie di fuga ostruite materiali di risulta lasciati in ogni dove da decenni, pericoli ad ogni passo erbacce e immondizia ovunque. Voglio chiarire – ha poi aggiunto – che vogliamo pulire e mettere in sicurezza l’area di nostra competenza e che, molto semplicemente, stiamo dando immediata esecutività alla decisione del Consiglio di Stato perché siamo obbligati a farlo. Non agire comporterebbe un danno economico per la Spa che non può e non deve ricadere sulla nostra gestione. La verità è che gli ormeggiatori stanno giocando perché c’è chi glielo permette ma questa situazione deve finire. In settimana andrò in Procura della Repubblica per fare il punto della situazione e capire tante cose che non mi tornano. La nostra società ha dei debiti che deve saldare e deve diventare produttiva in tempi ragionevoli. In molti che dovrebbero essere contenti per la decisione del Consiglio di Stato, invece, al di là di posizioni di facciata, a quanto pre remano contro ma noi non abbiamo intenzione di fermarci. Siamo nel pieno diritto di agire e lo faremo. Ringrazio la finanza, i carabinieri e la polizia che ieri sono intervenuti su nostra chiamata per far rispettare la legge. Ora – dice ancora – voglio capire anche andando in Procura, cosa significa che una decisione è immediatamente esecutiva e chi è chiamato a farla rispettare”. Non manca una parola anche per la contesa con gli ormeggiatori. “Ho già detto che posso capire le loro motivazioni – spiega – perché stanno difendendo il loro posto di lavoro, tuttavia voglio ricordare che hanno rifiutato ogni possibile dialogo su tutte le proposte di assunzione che sono state fatte dalla società e poi hanno deciso di fare ricorso. Ieri ci hanno aggredito in un modo che non è tollerabile e ora parlano di assunzioni e diritti. Qui o si dialoga o si fa la guerra e alla fine della contesa sarà la magistratura a stabilire torti e ragioni e vedremo quali sono i diritti che restano in campo. Dalla Procura – conclude D’Arpino – voglio avere anche delle rassicurazioni sul nostro operato perché lo ribadisco, ogni ritardo crea un danno economico alla società e, visto che la Spa è per la maggioranza dei cittadini di Anzio, all’intera comunità”.