E’ Villa Enrica ad Anzio, zona Lido dei Pini, la casa di riposo per anziani in cui i Carabinieri del Nas, coadiuvati dal comando locale, hanno fermato 5 persone per condotte illecite nei confronti degli anziani ospiti.
La Villa ad oggi è aperta e gli ospiti sono ancora all’interno della struttura, custoditi da quella parte del personale non soggetto ad indagini che, durante i controlli, è emerso aver avuto sempre comportamenti conformi al proprio dovere professionale. I titolari hanno poi assunto altre persone, in sostituzione dei cinque interdetti dal lavoro, tre agli arresti domiciliari due soggetti a misure interdittive.
I maltrattamenti nei confronti degli anziani ospiti sono stati documentati attraverso un0indagine che ha previsto anche l’uso di telecamere nascoste.
I Carabinieri accusano 5 dipendenti di sistematiche condotte vessatorie fisiche e verbali e a reiterate intimidazioni anche attraverso strattoni, colpi, insulti, minacce e lancio di oggetti. Queste sono solo alcune delle terribili azioni che subivano gli anziani ospiti di una casa di riposo. Per i responsabili, questa mattina, sono state eseguite dai Carabinieri del Nas di Roma, coadiuvati dai militari dell’Arma territoriale, tre ordinanze di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari e due ordinanze di applicazione di misure interdittive, oltre a sette perquisizioni disposte dalla procura della Repubblica di Velletri. Provvedimenti che scaturiscono da una attività info-investigativa dei carabinieri Nas supportata da attività tecniche di intercettazione ambientale audio video e telefoniche che hanno permesso di accertare vari reati a carico dei proprietari e del personale dipendente. In particolare, l’indagine ha permesso di accertare a carico degli indagati reati di maltrattamenti nei confronti degli anziani ospiti, omissioni nella cura degli ospiti residenti e somministrazione massiccia di farmaci sedativi, senza alcuna necessità e al di fuori del piano terapeutico, per farli dormire durante la notte evitando richieste di assistenza oltre all’omesso approvvigionamento di generi alimentari/ beni di prima necessità. Una situazione che ora porterà a dei processi penali a carico delle persone coinvolte. Ma non tutto il personale aveva simili comportamenti per questo la struttura è ancora aperta.