Il Consiglio di Stato boccia il provvedimento con cui il Tribunale amministrativo regionale del Lazio aveva concesso una sospensione, alle locali Cooperative di ormeggiatori, rispetto alla richiesta della Capo d’Anzio Spa di riconsegnare le aree demaniali. Il Tar, il prossimo 15 luglio entrerà nel merito della vicenda, ma la sentenza del Consiglio di Stato segna un deciso punto a favore della Spa chiamata a realizzare il nuovo porto di Anzio, poiché prende una precisa posizione sui fatti esposti dalle parti.
“I motivi addotti dalla parte appellante sembrerebbero essere sostenuti da argomentazioni convincenti – si legge nel dispositivo, in riferimento alle argomentazioni della Capo d’Anzio – con riguardo in particolare all’intervenuta scadenza delle concessioni rilasciate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in favore delle Cooperative attuali parti appellate e rilevato che l’esecuzione dell’ordinanza impugnata comporterebbe il ritardo nell’avvio degli interventi di messa in sicurezza delle aree demaniali con evidente rischio per l’incolumità degli utenti del porto di Anzio”. Da non sottovalutare infine la disponibilità della Società guidata dal Presidente Luigi D’Arpino, ad assorbire la forza lavoro delle cooperative attuali parti appellate nella nuova gestione dello stesso porto. Insomma, il consiglio di Stato sottolinea l’importanza della sicurezza, il fatto che le concessioni siano scadute e che, infine, c’è un’offerta lavorativa sul tavolo e vanno spiegati i motivi per cui non la si è voluta accettare. Inevitabile la soddisfazione del Presidente Luigi D’Arpino, da tempo in guerra con gli ormeggiatori per la gestione delle aree demaniali. Una guerra che nei mesi scorsi lo aveva portato rassegnare le sue dimissioni, infine rifiutate dal Sindaco di Anzio Luciano Bruschini. Ora resta in piedi il ricorso del Circolo velico, anch’esso restio a restituire le aree in concessione.