E’ rotto, da almeno 20 giorni, l’aspiratore delle cucine dell’Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno. Nelle sale dedicate alla preparazione dei pasti, lo ricordiamo, sono accesi forni, carrelli riscaldati, fuochi per la preparazione di pasta e minestre e sono in funzione le lavastoviglie che saturano l’ambiente, già caldissimo, di vapori. All’interno dei locali si arrivano a sfiorare temperature davvero elevate e il rischio di malesseri tra chi sta lavorando è davvero elevato, considerato anche il caldo esterno in continuo aumento. Le proteste e le lamentele da parte di chi lavora davvero non mancano e la situazione sta diventando esplosiva. A quanto pare la Direzione della Asl ritine che sia la Vivenda, la ditta che fornisce il servizio pasti, a dover intervenire. La Vivenda invece, ritiene che sia un lavoro strutturale (nelle cucine lavorano sia i dipendenti della Vivenda che quelli della Asl Roma h) di competenza della Asl. Resta il fatto che i dipendenti da tempo (e chissà per quanto tempo ancora) sono costretti a lavorare in un ambiente malsano e che in molti hanno già accusato malori e giramenti di testa. Nonostante diverse segnalazioni, lamentele e proteste al momento non è stato preso ne annunciato alcun provvedimento.