Ha dell’incredibile la storia di un cittadino residente a Nettuno che, nello scorso mese di ottobre, ha prenotato al numero della Asl regionale una visita medica e che ieri si è visto recapitare il pagamento della stessa, nonostante non solo l’abbia disdetta per tempo, sempre al telefono, ma abbia ricevuto ben tre chiamate dalle operatrici Asl per chiarimenti sulla prenotazione. Ma andiamo per ordine. “Ho prenotato la visita medica ad ottobre – ha detto – mi hanno proposto diverse date, ma tutte lontane nel tempo e lontane da casa. Alla fine ho prenotato una visita all’ospedale di Albano, chiedendo come potevo fare a cancellare la prenotazione se fossi riuscito ad organizzarmi altrimenti. L’operatrice, gentilissima, mi ha dato il numero per la chiamata e quello da riportare per la disdetta. Quindi ho trovato una visita a Velletri con 35 giorni anticipo rispetto a quella di Albano, Ho prenotato la seconda e disdetto la prima. Circa due settimane prima della visita prevista ad Albano mi hanno chiamato dalla Asl dicendo che si era liberato un posto il giorno seguente. Stupito ho detto che quella visita io l’avevo già disdetta. La signorina ha controllato, ha detto che era vero le risultava, si è scusata ed ha agganciato. Quindi, il giorno prima della visita disdetta un’altra operatrice Asl mi ha chiamato e mi ha ricordato la visita per il giorno seguente. Io ho fatto presente che quella visita l’avevo disdetta già in due occasioni. Anche in questo caso la signorina ha controllato, mi ha detto che avevo ragione, si è scusata ed ha chiuso la conversazione. Infine un’altra operatrice, il giorno stesso della visita, mi ha chiamato, mi ha chiesto come mai non ero andato alla visita e che avrei dovuto pagare il ticket comunque. Mi sono arrabbiato, ho detto che la visita l’avevo disdetta ben tre volte. La signorina ha controllato, ha confermato e si è scusata, dicendomi che era tutto a posto”. Adesso a quattro mesi di distanza la Asl mi manda il bollettino del ticket da pagare via posta, dicendo che non mi sono presentato e non ho disdetto. Una situazione assurda. Tra l’altro, nella lettera minacciano le vie legali. E’ vergognoso – conclude – che vengano inviate queste lettere a cittadini che sono seri e corretti con le Istituzioni. Al centralino della Asl non sono bastate quattro telefonate per capire che quell’appuntamento era stato disdetto”. Il cittadino, che non ha alcuna intenzione di pagare il bollettino, intende fare chiarezza sulla vicenda, per capire a quante persone che hanno svolto la regolare procedura di disdetta la Asl ha inviato comunque il bollettino da pagare e quanti, magari in buona fede o per evitare controversie, hanno pagato.