“La politica in questa città sta morendo. Non c’è politica senza dibattito pubblico, senza che si possa affidare alle parole la forza delle proprie ragioni. E se da un’Amministrazione si toglie la politica rimane solo il potere. Coppola e Barraco sono attaccati al potere e lo stanno dimostrando decidendo autoritariamente se, come e quando concedere la parola al Consiglio Comunale infischiandosene del regolamento e della politica”.
Lo scrive in una nota stampa il consigliere comunale del Patto per Nettuno Antonio Taurelli.
“Il Presidente del Consiglio – aggiunge Taurelli – mette tutti dietro al monitor e trasforma la democrazia locale in videogioco che lui può controllare a piacimento. Ancora una volta alla maggioranza sta bene barricarsi dietro i quadratini digitali 2cm per 2cm, per non farsi vedere, per non dire nulla, per nascondere sotto il tappetto l’accordo sfilacciato. Sono incapaci di argomentare le loro scelte per più di tre minuti senza dividersi. Perciò sanno benissimo che se la Città li vedesse per un attimo, sarebbe un disastro sul piano del consenso. Ora è perfino uscito un parere ad hoc per cui l’Aula Consiliare non avrebbe i requisiti per consentire la fruizione in sicurezza. Sarà certamente vero, non ne dubito, ma fino a qualche giorno fa l’Aula andava benissimo per le varie presentazioni e nessuno ha pensato di chiedere pareri. Senza contare che solo ieri c’è stato il concorso in magistratura con migliaia di candidati dentro i capannoni fieristici. Ci troviamo difronte a una furbizia bambinesca e insopportabile volta a occultare ogni responsabilità politica. Altra novità è che il Consiglio non potrà votare. Barraco ha interpretato il regolamento e ha dedotto questo. Nessuna possibilità di appellarsi in Conferenza Capigruppo. Praticamente ormai fa Cassazione decentrata. In pratica il consiglio potrà solo ascoltare il Dott. Armocida e il Dirigente al demanio ma non potrà emettere alcuna delibera sull’attività della Giunta. Anzi, ci viene chiesto di precisare e protocollare le domandine. Forse anche con le risposte a crocette. Praticamente stanno allestendo un quizzone senza montepremi, trasformando la democrazia locale in una pagliacciata e svuotando la solennità del confronto. Perfino i paladini della giustizia interna che avevano promesso con spavalda dignità il confronto (mi riferisco al gruppo Capolei), non sembrano particolarmente coerenti e reattivi difronte agli ordini di scuderia emanati dall’Ammiraglio Barraco. Mi piacerebbe sapere cosa pensano. Lo dicano pubblicamente. Per esempio, vista anche la loro presenza politica ad Anzio, i forzisti potrebbero chiedere al Sindaco e al Presidente del Consiglio anziate un po’ di ospitalità. Che ci sarebbe di male? Per non considerare le molteplici alternative attuabili -e preferibili- nel nostro Comune come il Palazzetto dello Sport, il Forte Sangallo e tante altre. Qualcuno vuole mettere il potere amministrativo sotto un velo per utilizzarlo a piacimento senza l’indiscreto controllo del cittadino attento. Se ci sono ancora consiglieri in maggioranza contrari a questo sistema, lo dicano pubblicamente e non solo al bar”.