Le indagini vanno avanti dal 2015 e il nome è legato al fatto che le persone coinvolte sono titolari di una nota pasticceria che ha sede nelle città di Ardea, Pomezia e anche Anzio tutte intestate alla famiglie e persone affini, alcune delle quali a loro volta coinvolte nelle indagini.
Ad essere imputati, a vario titolo nei reati di usura ed estorsioni, Leonardo, Gerardo e Vincenzo Guidernone, ma risultano denunciate per non aver collaborato alle indagini anche diverse persone vittime di usura, che hanno pagato tassi altissimi per rifondere i prestiti ricevuti ma non hanno voluto ammettere il prestito. A sorprendere, nelle intercettazioni, il fatto che nessuno dei coinvolti abbia mai avuto timore di essere sotto indagine. Non mancano nei dialoghi tra gli estorsori e le vittime di usura pesanti minacce di aggressione e persino di morte.
Le estorsioni hanno riguardato imprenditori di Nettuno, Ardea e Pomezia, alcuni dei quali hanno sporto denuncia per le minacce subite anche dai familiari. Gli usurai per un prestito da 15mila euro erano arrivati a farsi restituirei pochi mesi fino a 28mila euro. Quando le persone che avevano chiesto il prestito tardavano a pagare le minacce si facevano pesanti, così come le richieste. Gli usurai erano pronti a tutti, a prelevare le auto delle loro ‘vittime’ costrette a firmare assegni e cambiali post datati per importi esorbitanti rispetto alla cifra chiesta in origine. Tra le persone denunciate dalle forze di polizia, lo ricordiamo, anche alcuni imprenditori usurati che hanno negato i prestiti e le estorsioni che invece sono state accertate durante le indagini, la denuncia per loro è legata al fatto di aver ostacolato le indagini permettendo agli estorsioni di continuare nei loro crimini.