Nettuno – “Migliorie” alla palestra al Palazzetto, paga il Comune

Inizia nel 2002 la vicenda che porta una palestra all’interno delle mura del Palazzetto dello Sport di Santa Barbara. Si tratta della New Body Zone, che trova posto nella struttura del comune e lascia fuori altre realtà sportive, come l’atletica e la boxe, tra l’altro impegnate in campionati provinciali e regionali. All’epoca la vicenda creò polemiche e disagi per quella che a molti sembrava un’iniziativa fuori luogo e una prepotenza nei confronti delle associazioni escluse. Perché una palestra al Palazzetto? E’ una domanda rimasta senza risposta.

Poi, subentrò una seconda questione, la realizzazione di una veranda che doveva essere mobile e invece restò fissa. Anche su questo secondo episodio fioccarono polemiche e denunce. All’epoca ad autorizzare i lavori fu il sindaco di centrodestra Vittorio Marzoli che si impose su consiglio comunale e uffici tecnici dando l’ok ad una realizzazione che molti segnalarono come un abuso e che oggi viene invece considerata un valore aggiunto. Si scopre infatti, leggendo le carte, che la veranda realizzata dalla New Body Zone, è costata davvero cara al Comune di Nettuno che ha concesso una transazione alla titolare della palestra alla quale riconosce che la struttura “è una miglioria” dello stabile. Il Comune stima in 247 mila euro il valore della cosiddetta miglioria e concede alla New Body Zone di scontare la somma con il canone dell’affitto mensile, fissato 2.178 euro. La somma è andata quindi a coprire canoni arretrati pregressi che la Palestra non aveva mai pagato (nonostante i mancati pagamenti dal 2009 al 2012 – stimati in 93mila euro di arretrati – il Comune non ha mai chiesto soldi o inviato lo sfratto alla società, mentre a mandare via le associazioni ospitate in precedenza nel palazzetto c’erano volute meno di due settimane) e coprirà anche gli affitti futuri fino al mese di maggio del 2018.

Restano tante domande senza risposta: perché una palestra in un palazzetto dello Sport che dovrebbe essere destinato ad altre attività? Perché far realizzare ad un privato lavori su una struttura del comune, senza procedure di evidenza pubblica, che poi il comune stesso è chiamato a pagare? Perché la “miglioria” apportata al palazzetto, che di fatto ha beneficiato solo l’associazione che usa gli spazi concessi, è a carico del comune e quindi dei cittadini? Le risposte dovrebbe darle la politica, quella stessa politica che sembra invece aver avallato delle scelte che si possono definire, quanto meno, discutibili.