Se ne sono dovuto tornare a casa i turisti che avevano deciso, in questo fine settimana di sole, di inaugurare la stagione estiva a Ponza partendo da Anzio. Infatti la Capitaneria di Porto del comune neroniano non ha dato l’autorizzazione alla partenza a causa dell’insabbiamento del canale che ormai arriva ad un fondale di 3,5 metri o poco più, cioè l’equivalente del pescaggio dell’aliscafo che, lo ricordiamo, ha il fondo piatto ed almeno in teoria è una delle imbarcazioni più “facili” da far passare.
Durante la settimana il comandante del mezzo aveva ispezionato l’area del canale scandagliando i fondali per rendersi conto dei limiti di manovra e pareva che, pur con difficoltà, l’uscita si potesse fare, invece è andata diversamente. Tra l’altro, benché la situazione fosse comunque a rischio, nessuno ha pensato bene di avvertire i possibili passeggeri che le corse non erano garantite. Non si può dimenticare che la stessa situazione di pericolo e di fermo, riguarda anche i pescherecci di Anzio, che il mese scorso, in un’infuocata assemblea con il primo cittadino Luciano Bruschini e con il comandante della Capitaneria di porto Luigi Vincenti, avevano chiesto di velocizzare le operazioni di escavo, previste per la metà di aprile e che non solo non sono ancora iniziate, ma non sembrano neanche così prossime. In una città in cui da anni si parla di nuovo porto, di progetti legati al turismo, in cui si punta alle navi da crociera, resta sconcertante dover bloccare un aliscafo per Ponza mentre l’amministrazione comunale si dimostra inefficace completamente per quello che riguarda le pressioni sulla Regione Lazio, competente in questo tipo di interventi, che sembra non riuscire neanche lei a mettere in campo interventi convincenti e decisivi non per dare impulso al settore pesca e turismo, ma più semplicemente a renderlo possibile.