Home Attualità Mozione Segre e la memoria che non va intaccata, la lettera

Mozione Segre e la memoria che non va intaccata, la lettera

Liliana Segre

La memoria non va intaccata, va rispettata. In egual modo per tutti e non solo quella di pochi. Mai dev’essere strumentalizzata ‘ad hoc’ per attaccare forze politiche avverse. La giornata della memoria dev’essere di tutti; dei 6mln di Ebrei uccisi dal nazifascismo, dei 100mln di Cristiani uccisi nei Gulag, i 100mln di Nativi Americani uccisi dagli inglesi, i 48mln di Cinesi morti sotto il regime di Mao ed ancora i Sud Americani, i Curdi, la pulizia etnica fatta da Milosevic ed ancora altri, purtroppo. Troppi. A Nettuno abbiamo visto la sacrosanta mozione Segre strumentalizzata, in consiglio comunale, da chi aveva voglia solo di attaccare senza sapere. La maggioranza voleva estendere a tutti i regimi totalitari ‘la nota di disprezzo e lontananza’ e a tutti i deportati, trucidati, violentati; il rispetto, il dolore ed il cordoglio che meritano. Purtroppo non e’ piaciuto all’opposizione aggiungere la parola anticomunista, tentando di lasciare la mozione solo contro i nemici prescelti e non contro i nemici di tutti. Per dovere di cronaca, ed anche per fare un po’ di cultura, devo ricordare un fatto, che in questa storia assume una rilevanza importate. Che porta ad una spiccata lontananza del mero schieramento partitico dell’antisemitismo. Un avvenimento sicuramente sconosciuto a molti.
Nel 1979 Alfredo Belli Pace, coniuge scomparso della senatrice Segre, si mise in lista con la Fiamma tricolore di Almirante. Era un conservatore di Destra allarmato dal pericolo comunista. Che a quel tempo in Italia era un pericolo molto presente. Purtroppo sì fa finta di non vedere che nessun partito è antisemita, non lo erano il Msi, Fiamma Tricolore, Alleanza Nazionale (contro ogni antisemitismo per statuto), fino ad oggi con Fratelli D’italia, Lega o Forza Italia. La vicenda della famiglia della Senatrice Segre può insegnare molto a chi si ostina a perseverare in visioni manichee, utili solo a fomentare odi e pregiudizi o fomentare battaglie politiche (inutili) nei consigli comunali.
La politica strumentalizzata e la più vile delle armi di condizionamento popolare. La cultura, la storia ed il sapere, scevro da colori politici e da strumentalizzazioni, è l’arma più grande che abbiamo contro il ripresentarsi di fenomeni del genere.

Mirko Dell’Uomo