Home Attualità Anzio – Immigrati, l’appello dei residenti alle Istituzioni

Anzio – Immigrati, l’appello dei residenti alle Istituzioni

E’ stata inviata al Prefetto Giuseppe Pecoraro e al Ministro dell’Interno Angelino Alfano la lettera di una residente, che anche  nome dei suoi vicini parla della situazione di via dell’Armellino e del nuovo centro immigrati.

“Pochi giorni fa, esattamente il 5 marzo ultimo scorso – si legge nella lettera –  con nostra grande sorpresa e senza preavviso, ci siamo visti arrivare a civico 72 un numero imprecisato di immigrati africani. Mi è sembrato impossibile trovarmi da un giorno all’altro tutte quelle persone accanto a casa, senza saperne nulla. Cercando sul web abbiamo scoperto che gli immigrati dovrebbero essere 66, che arrivano da Lampedusa e che il costruttore dei villini che li ospita ha dato in affitto alla Prefettura i suddetti. Abbiamo letto inoltre che la persona che ha ritenuto idonea tale struttura è proprio Lei, Prefetto di Roma. Il cittadino cita quindi gli articoli della stampa locale e – aggiunge – ci tengo subito a precisare che questa lettera non è contro gli immigrati. Sappiamo bene che vengono da una situazione di sofferenza ed auguro a tutti loro un futuro migliore ed una vita dignitosa. Preciso altresì che non intendo con questa lettera disquisire sulle Gare di Appalto, sui lotti aggiudicati, su chi fa affari sulla pelle degli immigrati, anche se mi domando cosa accadrà una volta scaduto il periodo di accoglienza garantito dal bando pubblicato dalla Prefettura di Roma. Preciso infine, che non mi permetterei mai di giudicare il suo operato o chiederle con quali criteri abbia ritenuto idonea quella struttura piccolissima per 66 immigrati, in una zona decentralizzata, dove non c’è neanche il metano ma solo un bombolone Gpl che tra l’altro costa quattro volte al metro cubo rispetto al metano. Io scrivo questa lettera per nome e per conto dei miei vicini e residenti di questa zona, che come me, si sentono moralmente e materialmente abbandonati dallo Stato. Noi tutti, infatti, abbiamo acquistato in questa zona, decentralizzata e residenziale, per stare meglio. C’è la famiglia di Roma che ha investito tutto per la casa “al mare”; c’è la coppia di sposini che ha coronato il sogno di acquistare villetta con giardino; c’è la coppia di anziani che ha investito tutti i risparmi di una vita e 40 anni di lavoro per acquistare la casa dei sogni. C’è il costruttore che 2 milioni di euro in “villette invendute” quasi davanti al Nuovo centro immigrati e crediamo non le venderà mai più con quel “belvedere” di slip appesi e gambe appoggiate alle ringhiere. E poi ci sono e tante altre famiglie come la nostra. Tutti noi, da giovedì 5 marzo, ci troviamo con la vita completamente cambiata. Paghiamo un mutuo alto ad ogni mese e quasi tutti lo dovremo fare per 30 anni, ma ci troviamo a vivere in una situazione che non abbiamo scelto noi e di cui non siamo stati nemmeno notiziati. Perché non ci avete avvisato e tranquillizzato almeno su: sicurezza, schiamazzi (non degli immigrati almeno per il momento, ma di quei maleducati che giorno e notte, passando con la macchina gli urlano contro frasi ingiuriose); sosta davanti alle nostre case parlando tra loro o al telefono; andirivieni continuo, decoro. Essendo questa una zona decentrata, forse Lei non sa che esistono già enormi problemi di degrado e sicurezza, in quanto è già presente, in via del Cinema, una grande comunità di extracomunitari (zingari, bulgari) che abusivamente vivono in edifici fatiscenti. Inoltre la nostra via dell’Armellino è costantemente frequentata, sia di giorno che di notte da prostitute, di cui una in particolare, esercita davanti casa nostra. Tant’è che la sera noi non usciamo più a buttare i rifiuti, perché sia io che la mia vicina siamo state avvicinate da clienti occasionali delle prostitute.

Questa zona, inoltre, è costantemente soggetta a furti e quindi, le nostre abitazioni, non sono mai al sicuro. Venga a vedere nelle nostre case come ci siamo dovuti organizzare tra antifurto e telecamere “a  nostre spese”!. Al quartiere Zodiaco, che è all’altezza di Lavinio Stazione, c’è un altro Bronx, a Padiglione che è a un paio di chilometri da qui stanno costruendo 26 unità abitative per i rom… insomma, non ne possiamo più. Ritornando al nuovo centro immigrati di via dell’Armellino, la informo che gli immigrati sono costretti a percorrere la pericolosissima via dell’Armellino a piedi rischiando la loro sicurezza e degli automobilisti. Abbiamo perso serenità; le nostre case saranno già deprezzate! Chi ci ripaga di questo deprezzamento e del nostro disagio? Soprattutto, noi residenti del luogo, non ci sentiamo più protetti dallo Stato. Ora, noi tutti capiamo la difficoltà del Suo ruolo, delle decisioni difficili che deve prendere, che se fossero state diverse avrebbero reso infelice qualcun altro. Ma a noi chi ci capisce? E’ stato adottato un rispetto delle nostre vite? La prego veramente di considerare che questa lettera non ha un carattere polemico. Desideriamo solo renderla partecipe delle nostre difficoltà e problematiche. In questa zona manca tutto. Non abbiamo nidi comunali, non abbiamo mezzi pubblici decenti, non abbiamo (e siamo nel 2015) il metano ma solo Gpl e se il distributore si dimentica di riempire il serbatoio restiamo senza cucinare, senza riscaldamento e senza acqua calda. Non parliamo dell’ospedale, pronto soccorso e tutto il resto. E, come se il nostro disagio non fosse sufficiente ci mancava la ciliegina sulla torta: il nuovo centro immigrati. I nostri diritti non devono venire prima di qualsiasi rifugiato politico e prima degli interessi privatistici di chi amministra la nostra città? A cosa serviamo noi, solo a pagare le tasse, fare diligentemente la raccolta differenziata, non meritiamo un avviso, una considerazione, un po di rispetto? Concludendo, almeno quattro risposte di numero ce le meritiamo: Per quanto dobbiamo tollerare questa situazione? Finiti i fondi stanziati per questi ragazzi cosa ci dobbiamo aspettare? Risse, furti, rivolte da parte dei richiedenti asilo? Attualmente e in futuro chi si occuperà della nostra sicurezza? La struttura che ospita i rifugiati (ex villini) dato che è stata modificata internamente immagino non sarà mai più adibita ad abitazione privata, e allora cosa diventerà? Qui servono un nido, una Asl, un negozio alimentari. Grazie se farete diventare tale struttura una cosa davvero utile a noi residenti. La ringrazio di cuore per l’attenzione e confido in una pronta risposta.