Nel novembre 2016 alcuni atleti hanno deciso di staccarsi dall’Atletica Anzio e fondare una propria società, con lo spirito di mettere in piedi un progetto nuovo e non senza qualche delusione legata alla società da cui si usciva. Essendo pubblico l’impianto in cui si allenavano, i nuovi soci hanno chiesto al Presidente della costi se potevano allenarsi ancora sulle piste del Bruschini, l’impianto che si trova alle 4 casette, ma non è stato raggiunto alcun accordo. La nuova società l’Atletica Neptunia, ha quindi chiesto spazio al Comune di Nettuno che aveva concesso loro (insieme ad altre associazioni), dello spazio presso l’impianto del Masin. Una pista di atletica devastata dall’usura che, infatti, dopo pochi mesi, è stata chiusa. La società, durante la permanenza presso il Masin si è dovuta confrontare con un clima ostile da parte di chi già aveva in uso gli spazi e preferiva averne la titolarità esclusiva. A luglio, come tutti sanno, l’impianto è stato chiuso e l’Atletica Nettuno, che dava spazio a tanti bambini, si è ritrovata di nuovo senza un luogo in cui allenarsi. Fortunatamente durante la stagione estiva sono stati ospitati dalla Lega navale. Il 29 agosto la società ha scritto al Comune di Anzio, in tutti gli uffici preposti, per chiedere spazio e i termini della convenzione con l’attuale società che ha in gestione gli spazi. Fino a qualche giorno fa non era arrivata alcuna risposta. La società ha quindi fatto accesso agli atti, per riuscire ad avviare un dialogo con il Comune che, proprio ieri, ha risposto che l’impianto è già assegnato in via esclusiva e non si prevedono né sub concessioni né sub locazioni. La questione sarà quindi affrontata da un legale, anche per capire allora in quali termini oggi si allenano, proprio sulla pista del Bruschini, almeno due società. Mentre la società Neptunia, per consentire ai propri atleti di allenarsi ha preso in affitto un terreno e, a proprie spese lo ha sistemato con una pista in terra battuta e con gli attrezzi del salto in lungo, con sacrifici economici enormi, e mentre si preannuncia una battaglia legale per avere accesso ad un impianto pubblico, non ci si può non chiedere in questa storia dove sia finito lo spirito sportivo che dovrebbe animare ogni società di questo settore, e come sia possibile che non si trovi il modo di collaborare. Ad Anzio, quindi, porte chiuse e Nettuno che non ha nessun impianto in condizioni di agibilità tali da poter essere utilizzato. Per il nuoto agonistico e l’Atletica, molti dei ragazzi della società hanno deciso di rivolgersi agli impianti e alle società di Aprilia ed è un vero peccato stare a guardare mentre si perdono atleti ed economia.