E’ un uomo arrabbiato quello che ci ha chiamato la nostra redazione questa mattina, per un disavventura in cui è incorso mentre cercava di buttare il verde presso l’isola ecologica della stazione ferroviaria di Nettuno.
“Abito vicino alla stazione – spiega l’uomo, 75 anni – e ho potato le piante della mia terrazza. Ho delle foglie lunghe, 4 o 5 pezzi che ho legato con un laccio e quando ho visto l’isola ecologica sono sceso e ho portato questo fardello che ho differenziato. Gli operatori che stavano li mi hanno detto che non li potevano prendere. Mi hanno detto che mi dovevo fare 500 metri a piedi verso via Borghese che li c’erano i contenitori giusti. Ma io ho 75 anni e sto a piedi, la macchina non ce l’ho. Avrebbero potuto portarlo loro ma non hanno voluto in nessun modo dare una mano. Mi hanno anche detto che dovevo tagliare le piante, dividere l’erba e le parti più dure. ma io mica faccio il giardiniere. Devo passare ore a fare un lavoro del genere a casa mia e chi fa questo lavoro non si prende neanche il verde di una persona che fa il suo dovere e lo porta ai secchi. Mi sembra assurdo pagare una tariffa così alta e poi dover fare tutto io. Questa volta porto il verde a 500 metri, e può capire benissimo che fatica mi può costare, ma la prossima volta lo lascio all’isola ecologica sotto casa mia, meglio una multa che mi fanno venire un colpo a trascinare questi pesi. La differenziata va benissimo ma le persone devono essere messe in condizione di poterla fare a tutte le età, non è possibile che uno per smaltire il verde deve avere l’auto o che si deve ammazzare di fatica. Aspettare i giorni precisi è già uno sforzo, i rifiuti puzzano e bisogna tenerli in casa, qui sta diventando un lavoro, si paga tanto e sono solo disagi. Molti sono maleducati, buttano per terra ma è vero pure che questo servizio è a ostacoli”.
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