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Piazzale dedicato a Peppino Impastato, stasera la cerimonia a Nettuno

E' prevista per questo pomeriggio alle 16,45 la cerimonia di intitolazione del piazzale antistante lo stabilimento balneare Le Sirene a Nettuno a Peppino Impastato

E’ prevista per questo pomeriggio alle 16,45 la cerimonia di intitolazione del piazzale antistante lo stabilimento balneare Le Sirene a Nettuno a Peppino Impastato, giornalista e attivista italiano assassinato il 9 maggio del 1978 dalla mafia. A dare comunicazione della cerimonia, il Sindaco Angelo Casto che ci ha tenuto a sottolineare che si è scelta la data di oggi non a caso: “Si tratta della giornata contro le mafie, per non dimenticare mai chi è stato vittima del crimine”.

E la storia di Peppino Impastato è una di quelle che meritano di essere ricordate:
Fin da bambino interessato a politica e cultura, dopo gli studi, nel 1975 organizza il Circolo “Musica e Cultura”, un’associazione che promuove attività culturali e musicali e che diventa il principale punto di riferimento por i giovani di Cinisi. All’interno del Circolo trovano particolare spazio ìl “Collettivo Femminista” e il “Collettivo Antinucleare” Il tentativo di superare la crisi complessiva dei gruppi che si ispiravano alle idee della sinistra “rivoluzionaria” , verificatasi intorno al 1977 porta Giuseppe Impastato e il suo gruppo alla realizzazione di Radio Aut, un’emittente autofinanziata che indirizza i suoi sforzi e la sua scelta nel campo della controinformazione e soprattutto in quello della satira nei confronti della mafia e degli esponenti della politica locale. Nel 1978 partecipa con una lista che ha il simbolo di Democrazia Proletaria, alle elezioni comunali a Cinisi. Viene assassinato il 9 maggio 1978, qualche giorno prima delle elezioni e qualche giorno dopo l’esposizione di una documentata mostra fotografica sulla devastazione del territorio operata da speculatori e gruppi mafiosi: il suo corpo è dilaniato da una carica di tritolo posta sui binari della linea ferrata Palermo-Trapani. Le indagini sono, in un primo tempo orientate sull’ipotesi di un attentato terroristico consumato dallo stesso Impastato, o, in subordine, di un suicidio “eclatante”.

La sua vita, il coraggio di combattere un sistema mafioso, omertoso e corrotto, è stata raccontata in modo egregio nel film di Marco Tullio Giordana I 100 passi.

Oggi Peppino Impastato è un simbolo, ma è morto giovanissimo senza sapere cosa fosse la gloria, senza intuire quanto dirompente potesse essere per le generazioni a venire il suo messaggio e il suo modo di essere, guidato solo da ideali profondi ed un’avversione radicata al crimine e all’ingiustizia da cui era circondato nel suo paese natale. La guerra alla mafia è una battaglia che si sta ancora combattendo.