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Commercio ed eventi ad Anzio, Buccolini: “Basta Sagre assurde, si tuteli chi lavora”

Non ha bisogno di presentazioni ad Anzio, Giorgio Buccolini, che ha sei punti vendita, molti dipendenti, tutti in regola, e che sul commercio ad Anzio

Giorgio Buccolini

Non ha bisogno di presentazioni ad Anzio, Giorgio Buccolini, che ha sei punti vendita, molti dipendenti, tutti in regola, e che sul commercio ad Anzio ha davvero molto da dire. E senza mezzi termini. Orgogliosamente non iscritto ad alcuna Associazione dei commercianti, nelle scorse settimane è stato protagonista di diverse polemiche con l’Amministrazione comunale… e non solo, a proposito di una serie di eventi mangerecci, ma la sua disamina della situazione è a tutto tondo e si allarga fino a prendere posizione contro l’organizzazione di Sagre e Street food, ma solo in determinati periodi.

“L’Amministrazione comunale – spiega – fa poco per il turismo e gli unici eventi che sembra essere in grado di organizzare sono quelli mangerecci, magari a Natale e Pasqua. Così quando già c’è gente e non serve che ne tirino altra, tolgono lavoro a noi alimentaristi”. L’ultimo scontro c’è stato per la manifestazione organizzata alla Pinetella dell’ospedale militare, viene fatta il 10, 11, 12 e 13 agosto. “E’ la settimana più lavorativa dell’anno – spiega Buccolini – e volevano farla con gli stand gastronomici. La manifestazione verrà comunque fatta, si chiama “Brindiamo ad Anzio”, ma senza gastronomia. Come mai l’enogastronomia è l’unico settore che tira? Sotto le feste – spiega Buccolini – facciamo acquisti importanti e il Comune fa la festa del dolcetto, la festa del cioccolato e della caramella. Noi abbiamo dei dipendenti a contratto a tempo indeterminato e abbiamo bilanci pubblici. Vogliamo sapere cosa paga chi viene qui e dove vengono investiti questi soldi. La Sagra della Polenta negli anni scorsi è stata fatta per beneficenza sotto Pasqua. Hanno servito 800 piatti e venduto sardine. Suolo pubblico gratis, lavoro gratis, e tendoni gratis oltre alle materie prime gratis. Io credo abbiano guadagnato molto ma non mi pare che molta sia stata la beneficenza fatta.

Ad Anzio si può puntare su molto altro per il turismo, sfilate, sbarchi, rievocazioni, oppure anche sulle iniziative mangerecce ma in periodi che non sono di punta. Assurdo portare ad Anzio la gente quando già c’è. Lo si metta allora nei quartieri periferici. Invece no, eventi di punta quando la gente c’è già perché si vuole fare cassa. Ad Anzio centro il 61% delle attività sono alimentari e la situazione è difficile. E chi fa manifestazioni deve essere limpido come lo sono io. I bilanci di chi organizza questi eventi non è pubblico. Noi non vogliamo fare la guerra a nessuno, ma neanche vogliamo essere presi in giro. In inverno al centro ci sono 1000 residenti, molti anziani, ogni volta che ci sono eventi importanti si gioca con l’alimentazione. Il Padellone, che ormai è un’istituzione, nessuno lo discute, ma sei anni fa era un giorno e si pagava 5 euro, oggi dura 4 giorni e si paga 20 euro. Anche lo Street food se è fatto per portare gente si fa quando serve  e invece sono date ben studiate, anche dall’Associazione commercianti di cui mi vanto di non fare parte. Questa volta abbiamo alzato la voce. Va bene il Padellone, va bene la Sagra della tellina che almeno è una cosa nostrana, ma per il resto direi basta. Basta Sagre della Polenta sennò poi si arriva alla Sagra della Bresaola della Valtellina. Gli eventi di beneficenza vera, come quello di questo fine settimana nella Chiesa dei santi Pio e Antonio ben vengano, sappiamo tutti chi siamo e cosa facciamo, per il resto facciamo attenzione. Con la concorrenza competitiva alziamo le mani – conclude Giorgio Buccolini – ma quella sleale no, quella siamo pronti a combatterla. Ed è sleale organizzare nei giorni più importanti e di incasso dell’anno eventi che servirebbero in altri periodi. Basterebbe collaborare con l’Amministrazione comunale,  fare un calendario di eventi, coinvolgere chi paga le tasse tutto l’anno e dare voce in capitolo sulle date e, se si parla di beneficenza, bisogna essere molto chiari e non sempre è stato così”. Quindi una critica alle Associazioni commercianti. “Le associazioni dovrebbero lavorare tutto l’anno – spiega – e occuparsi dei problemi dei commercianti. Viabilità, parcheggi, sensi vietati, disagi. Problemi reali come i collegamenti del bus navetta che vanno fino al mercato ma al centro no, e il mercato che magari potrebbe tornare al centro. Invece no, anche le Associazioni commercianti organizzano eventi, quando già c’è tanta gente e poi stanno li a dirsi tra loro quanto sono stati bravi a fare il pienone con la Festa o a Ferragosto”.