Home Attualità “Turismo sostenibile” in Senato, Bernardi: “Innovazione per far conoscere le tradizioni”

“Turismo sostenibile” in Senato, Bernardi: “Innovazione per far conoscere le tradizioni”

L'imprenditore di Nettuno tra i relatori del convegno. Nel suo intervento "Serve visione innovativa, senza abbandonare la tradizione"

Un nuovo asset turistico in questo 2017 che è l’anno internazionale del turismo sostenibile. Un settore in cui l’Italia è tra i leader mondiali con 50, 7 milioni di turisti che gli permetto di attestarsi  al 7° nella classifica degli introiti, con ben 39, 4 milioni di dollari. Per migliorare ancora di più questa mattina si è tenuto in Senato il convegno dal titolo “Turismo sostenibile – un asset per lo sviluppo dei territori”, a cui è intervenuto anche l’imprenditore nettunese Alessandro Bernardi in qualità di vicepresidente dell’Abi Professional.

L’imperativo  emerso da questo 25 maggio è quello di studiare e sfruttare gli strumenti che l’Unione Europea mette a disposizione, evitando frammentazione e dispersione delle risorse comunitarie.

“Questo Convegno  – ha detto la senatrice Maria Spillabotte – organizzato dal Senato della Repubblica nell’Anno Internazionale del Turismo Sostenibile vuole sperimentare un Modello di Progettazione integrato a Rete, da attuare insieme con i soggetti del territorio (regioni, enti locali, associazioni,..) incentrato sulla capacità di costruire un Sistema permanente di accesso ai bandi europei (soprattutto diretti) con la funzione di produrre anche interventi di formazione specialistica orientata alle nuove figure operanti nel settore turistico. Questo modello unitamente all’entrata in vigore e alla diffusione dei nuovi fondi europei SIE 2014-20 (Strutturali d’Investimento Europei), pone in strettissima relazione il loro utilizzo con la creazione di un sistema turistico ricettivo del nostro Paese improntato ad elevati standard di qualità, in linea con gli altri Paesi UE; inoltre, si deve riscontrare la mancanza ad oggi di un modello che permette una programmazione territoriale sui fondi europei maggiormente sistematica a livello locale e pensata in modo sostenibile e compatibile con l’ambiente. Un modello simile permetterebbe di soddisfare una maggiore integrazione tra risorse comunitarie, progettazioni e sviluppo locale, elementi centrali nell’architettura dei fondi proposta dall’UE, ponendosi come valido supporto per i decisori pubblici nelle differenti realtà territoriali regionali”.

Occorre dunque potenziare e perfezionare la gestione della ricettività e la capacità di intercettare risorse, affinando sempre più il processo di marketing sul territorio e migliorando l’offerta dei servizi, come ha sottolineato proprio Alessandro Bernardi nel suo intervento: “Quando si parla di turismo sostenibile – ha detto l’imprenditore di Nettuno – si parla di qualità dei servizi, sia pubblici che privati. È fondamentale comunicare e diffondere una vera e propria cultura dell’eccellenza e, attraverso visioni innovative e operazioni di co-marketing territoriale, far conoscere il bagaglio naturale, tradizionale  ed eno-gastronomico del nostro paese. Queste idee devono essere faro anche nel mondo dei barman, aperto alle visioni più innovative ma al contempo profondamente legato a un immaginario di tradizione che caratterizza questo mestiere tanto antico”.

Una sfida per l’Italia, chiamata ad essere competitiva in un settore del tutto strategico per il Sistema Paese. “Le potenzialità offerte dal Settore Turistico – ha dichiarato Roberto Turi, esperto monitoraggio fondi europei e analista politiche pubbliche, Università Sapienza Roma – in Italia sono ampiamente dimostrate e tutte le fonti ufficiali confermano che ci troviamo dinnanzi ad un settore che può diventare trainante nei prossimi anni anche grazie ad un migliore e puntuale utilizzo delle risorse comunitarie dirette 2014-2020. Si stima ha proseguito – che nel 2017 le presenze nelle strutture ricettive in Italia supereranno i 415 milioni, considerando che le presenze registrate fino a marzo, sempre 2017 (dati Istat) sono pari a 102,2 milioni. Un dato in crescita dal 2014 e che supera i livelli pre-crisi del 2007. Da una recente studio pubblicato da Unioncamere Excelsior nel 2016 la provenienza dei turisti nel nostro Paese è prevalentemente italiana per il 51,4% del totale, con quote rilevanti dalla Lombardia (14,4%), dal Lazio (11,4%), dalla Toscana (8,8%), dall’Emilia Romagna (8%) e dal Veneto (7,9%). Un trend in crescita dal 2015 ma che non ha ancora raggiunto i livelli pre–crisi (dati Istat). Gli stranieri, anche essi in crescita costante dal 2010, pari al 48,6% del totale turisti, provengono per lo più dalla Francia (18,2%), dalla Germania (17%), dalla Russia (13,5%) e dal Regno Unito (9,8%).  Il settore del turismo in senso ampio, con alberghi, servizi turistici, servizi di ristorazione e bar, conta al 31 dicembre 2016, circa 200.000 imprese e 906.000 lavoratori dipendenti. Le assunzioni avute nel corso del 2016 nel settore del turismo sono quasi 179.000, di cui 64.000 sono nelle attività core business e 115.000 nella ristorazione. Il turismo offre quindi un contributo di tutto rispetto all’incremento dei livelli di occupazione, con una quota di occupati pari a quasi il 9% del totale dei lavoratori dipendenti dell’industria e dei servizi. Tra il 2015 e il 2020 il numero dei dipendenti dovrebbe aumentare a un tasso medio annuo dello 0,6%, così da raggiungere nel 2020, rispetto al 2008, una crescita complessiva del 28%”.