La precisazione dei residenti del Borgo medievale di Nettuno che hanno voluto sottolineare il fatto di non essere stati coinvolti nella decisione di tornare alla chiusura alle due di notte nei fine settimana per i locali commerciali, non è piaciuta ai commercianti che in questo periodo di “purgatorio” imposto dal Comune dopo fatti di cronaca antipatici, si sono dati da fare per collaborare con l’Amministrazione al ripristino delle condizioni minime essenziali per il vivere civile. Un impegno che si è concretizzato con una convocazione d’urgenza per tutte le parti in causa (Comune, residenti e commercianti), dopo la Festa di maggio, proprio per discutere alla luce delle nuove condizioni di sicurezza e del fatto che non c’erano incidenti da settimane, una ulteriore deroga sugli orari. “È stata mandata una mail per conoscenza a tutti i partecipanti attraverso la mailing List precedentemente costituita – sottolineano i commercianti che hanno curato i rapporti tra le parti – per richiedere un incontro in merito alla questione il 15/05/2017. La suddetta mail è stata protocollata dal comune il giorno 16/05/2017 chiunque dica il contrario dice il falso”. Insomma che ci fosse un incontro per discutere di una questione urgente era cosa nota, a questo incontro c’è chi era presente e chi invece non ha potuto partecipare. “Vogliamo ringraziare l’amministrazione comunale – fanno sapere i commercianti – che ci ha ricevuto con brevissimo preavviso, comprendendo il forte disagio economico che avevamo subito con l’orario ridotto. Un disagio che rischiava di ripercuotersi su oltre venti attività commerciali e su tutte le persone che grazie al Borgo lavorano. C’è stato un impegno estremo per ottenere un risultato positivo per tutti, per la sicurezza e per i residenti, speriamo che si comprenda il buon senso in una situazione in cui ci stiamo dando molto da fare per rispettare ogni posizione”.
La questione Borgo, come sempre, scalda gli animi, a causa di una situazione in cui è davvero difficile conciliare tutte le esigenze in campo. La speranza è che sia davvero il buon senso a fare la differenza. Il buon senso dei titolari dei locali, dei residenti e degli avventori che troppo spesso hanno mancato di rispetto al luogo che li ospita. Ora non resta che incrociare le dita e sperare per il meglio.