Attualità

Il Tar respinge i ricorsi, la Sis realizzerà la Roma-Latina

La Roma Latina si farà e sarà la Sis a realizzarla. Ieri il Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Lazio ha respinto tutti i 21 motivi di illegittimità sollevati dai ricorrenti sul bando e sulla gara per l’autostrada Roma-Latina, confermando così l’aggiudicazione della concessione da 2,7 miliardi di euro al Consorzio Sis.

Dopo l’aggiudicazione definitiva di luglio a favore proprio del Consorzio Sis da parte del concedente Autostrade del Lazio Spa, e il successivo blocco a seguito del ricorso presentato dalla cordata perdente, l’Ati Salini Impregilo, per via dei valori ben superiori richiesti dalla Sis, il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso presentato dalle imprese contro Autostrade del Lazio e Consorzio Stabile Sis, non ritenendo ci fosse nulla di irregolare nell’affidamento dei lavori.

La Società autostrade del Lazio, lo ricordiamo, aveva aggiudicato in via definitiva al “Consorzio stabile Sis Scpa” la gara per la progettazione, la realizzazione e la successiva gestione dei due tratti via, dopo un iter giudiziario partito nel lontano 2001, e che ha incontrato sopsensioni e tante polemiche. Proprio nel 2001, infatti, l’allora presidente della Regione Francesco Storace, affidava l’operazione alla joint venture pubblico-privata Arcea, ma il progetto si blocca anche perché non c’era stata alcuna gara. Nel 2008 il Presidente della Regione di centrosinistra Piero Marrazzo rivoluziona tutto e coinvolge l’Anas, che lancia il bando nel dicembre 2011, ma la procedura resta bloccata fino al 2014 per i contenziosi della Regione Lazio con i soci della precedente società concessionaria. L’approdo del nuovo Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio nel 2015 sospende tutto, ed è solo l’insistenza della Regione a far riattivare le procedure. Procedure concluse tra enormi polemiche con l’aggiudicazione del bando al Consorzio Sis, che chiede 902,3 milioni per l’intero intervento e 461,1 per il primo stralcio; valori di gran lunga superiori ai 635,04 milioni e un contributo pubblico per il primo stralcio di 367,44 milioni dell’Ati Salini Impregilo, altro consorzio in gara; una cifra che però Sis si impegna a restituire interamente a fine concessione. Da qui il ricorso del’Ati Salini Impregilo concluso oggi con il respingimento del Tar e l’aggiudicazione confermata a Sis. I lavori finalmente dovrebbero partire.