Home Attualità Migranti, il comitato No Miasmi scrive a Prefettura e Comune

Migranti, il comitato No Miasmi scrive a Prefettura e Comune

Ancora un commento in arrivo dai territori del litorale in merito al possibile arrivo di nuovi migranti a Nettuno, in zona Verdiana a Tre Cancelli. Questa volta a dire la loro sono stati i membri del comitato No Miasmi, che da anni si battono contro le emissioni nocive degli impianti presenti in zona e le loro ripercussioni a breve e lungo termine. In arrivo dal comitato una lunga nota, inviata anche alla Prefettura e al comune di Nettuno:

“In relazione al sopralluogo in zona Verdiana – fanno sapere dal comitato – si fa presente che i Residenti sono pronti ad appoggiare progetti di integrazione di piccoli gruppi di richiedenti asilo, ma assolutamente non disposti a concentrazioni massicce di persone.
In proposito si sottolinea che la zona è sprovvista di qualsivoglia punto di vendita, solo di un servizio di autobus a orari. L’abbandono di un consistente numero di persone in zone di questo genere non può che farsi risentire in termini anche di problematica sociale. In aggiunta, la zona soffre di carenza idrica e fognaria. In generale di abbandono sotto tutti gli aspetti, ivi compresa l’illuminazione stradale.
Inoltre, va ricordato che la zona soffre di gravissimi problematiche a livello ambientale, ovvero la presenza dell’Impianto Acea-Kyklos, annoso problema che ha già fortemente penalizzato gli abitanti, anche dal punto di vista economico.
Si ricorda che gli abitanti furono interessati tre anni fa da progetti di riqualificazione del territorio, che ponevano la zona fra le periferie finalmente oggetto dell’attenzione dell’Amministrazione (verde pubblico, scuole, aree parcheggio, ecc).
Si ricorda, infine, che già un anno fa circa la zona Tre Cancelli-Verdiana ha dovuto accettare la presenza di circa centoventi persone richiedenti asilo, attualmente ospitate nella zona artigiana e, come al solito, lasciate a loro stesse.
I Residenti – concludono dal comitato – chiedono fermamente alle istituzioni una concertazione quantomeno in merito alla distribuzione degli immigrati sul territorio comunale”.