Quello di oggi in commissione Ambiente ad Anzio poteva essere un incontro utile a dare indicazioni importanti, dal punto di vista informativo, per quanto riguarda il già annunciato progetto di un impianto di smaltimento rifiuti, il terzo dopo i progetti di due biogas sul territorio di Anzio, e più precisamente in via delle Cinque Miglia. Purtroppo però c’è da constatare come, per colpe condivise, si sia creato solo un considerevole caos, che non ha certo agevolato il dialogo fra le varie parti in causa, finendo per creare tanti, troppi scontri verbali e toni elevatissimi, che fanno molta scena ma non servono a nulla. A stupire, in ogni caso, la presenza di un ospite davvero illustre, la senatrice a 5 stelle Elena Fattori che ha preso una posizione radicalmente contraria alla realizzazione dell’impianto.
A dare le prime indicazioni ci ha pensato il dirigente del settore Ambiente del Comune neroniano Walter Dell’Accio, che ha chiarito la natura del terzo impianto di stoccaggio, specificando che si tratta di “un impianto di recupero rifiuti e messa in riserva, per un massimo di 50 mila tonnellate annue totali di rifiuti, che vanno da quelli verdi al legno, pneumatici, biodegradabili, ingombranti, metalli, RAEE (rifiuti di apparecchi elettronici), medicinali, filtri olio e imballaggi”.
E proprio la varietà di materiali trattati ha preoccupato non poco i presenti, con il consigliere comunale del Pd Ivano Bernardone che ha manifestato tutta la sua preoccupazione e contrarietà al progetto. “Al di là del singolo impianto e delle sue caratteristiche tecniche – ha detto Bernardone – va sottolineato che siamo già in bilico tra due siti sul territorio neroniano, e questa dà tutta l’impressione di essere una cosa che va ben oltre le logiche e gli interessi di Anzio. E’ ragionevole parlare di centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti su un territorio che ne produce 9-10 mila? Qui c’è qualcuno che sta chiudendo il ciclo dei rifiuti a casa nostra, ma è un ciclo che parte da molto lontano, da altre città e altre regioni”.
Nel mezzo della commissione anche l’intervento, non previsto, di uno dei tecnici dell’impianto, che ha parlato di un precedente attento studio sul territorio, specificando la mancanza di trattamenti del sito, che sarà di solo stoccaggio e non avrà impatto ambientale. Dichiarazioni mal digerite dai cittadini presenti, che hanno cercato di ricordare subito la vicinanza dell’impianto alle scuole e al centro abitato, oltre al fortissimo impatto acustico che potrebbe derivarne. A questo punto il caos comincia però a dominare nella piccola sala di villa Adele, e una serie di battibecchi che mettono di fronte i cittadini e, in ordine, Ranucci, poi Maranesi e infine anche lo stesso Patrizio Placidi, finiscono per rendere impossibile ogni tipo di ragionamento. Nel mezzo, solo l’intervento della senatrice grillina Elena Fattori, che specifica il peso importante di un no secco da parte dell’amministrazione. ” Io dico che con un parere negativo esiste una grossa probabilità che l’impianto non venga mai realizzato”.
Ma tra scatti d’ira, reazioni melodrammatiche e pochi, scarsissimi ragionamenti, siamo di fronte all’ennesima occasione sprecata per fare la dovuta chiarezza su una situazione che ne avrebbe davvero un gran bisogno.