Home Attualità Nettuno – Donne licenziate dopo vent’anni, lo sfogo

Nettuno – Donne licenziate dopo vent’anni, lo sfogo

Arriva via mail la riflessione della sorella di una delle donne delle pulizie che ha lavorato al Comune di Nettuno per vent’anni e che ora è senza lavoro, dopo la decisione dell’Amministrazione di affidare il servizio alla Poseidon con un risparmio annuo davvero esiguo. “Buonasera, sono la sorella di Serena Monaco, una delle 6 dipendenti della cooperativa che faceva le pulizie al Comune di Nettuno e vergognosamente cacciate dopo più di 20 anni di lavoro. Mi sono decisa a scrivere perché è importante che l’opinione pubblica sappia su chi si è abbattuta la decisione di fare tagli di spesa sul bilancio del Comune; sulla cooperativa che aveva un alto costo, ma soprattutto sulle lavoratrici, 6 donne, anche avanti negli anni che con quei pochi soldi ci vivevano, e su mia sorella, la più fragile di tutte, disabile dalla nascita, invalida civile, che grazie a Dio con il suo stipendio di circa € 150,00 mensili, lavorava 5 ore a settimana, di sicuro non ci poteva vivere, però da più di 20 anni è stata la sua medicina, la sua terapia, perché la cosa importante per lei è uscire dal guscio della famiglia, confrontarsi con gli altri, era benvoluta da tutto il personale del Comune. Da quando è stata licenziata il suo comportamento è cambiato, è nervosa irascibile, si sta chiudendo in se stessa, in famiglia abbiamo paura che possa regredire e chiudersi in tante piccole manie e fissazioni. Però la cosa vergognosa che vorrei mettere in risalto è che mia sorella non può fare neppure la domanda di disoccupazione perché già titolare dell’assegno InPs di invalidità, è una vergogna stiamo parlando di una cifra praticamente irrisoria, dopo il danno anche la beffa. Io e l’altra mia sorella, Serena vive con noi, ci batteremo con le unghie e con i denti per far valere i suoi diritti, non ci fermeremo davanti a nulla; questi personaggi che si vantano di aver fatto tagli per il bene del Comune hanno completamente e volutamente ignorato quelle che poi sono state le conseguenze. Spero che questo messaggio sia preso in considerazione, Serena, Antonella, Anna, Gina, Maria e Clelia hanno bisogno del vostro aiuto, i nettunesi devono sapere cosa sta facendo questa Amministrazione”.