Home Attualità Anzio e Nettuno – Turismo, ecco cosa vogliono gli operatori

Anzio e Nettuno – Turismo, ecco cosa vogliono gli operatori

Arrivano i primi feedback dal tavolo di confronto per lo sviluppo turistico del territorio di Anzio e Nettuno voluto e messo in piedi dall’associazioni AnzioNettuno Turismo, TreZeri Quarantadue e dalla Pro Loco Forte Sangallo. In occasione del primo incontro tenutosi presso a Villa Borghese, gli operatori turistici intervenuti erano stati chiamati a rispondere a tre domande: 1) Quali sono le priorità che devono ispirare la vision del Piano strategico di sviluppo territoriale; 2) Come integrare le strategie del singolo operatore con le strategie del territorio; 3) Quali sono le 5 azioni prioritarie che rendono sostenibile e competitivo lo sviluppo turistico. Ad analizzare e commentare le risposte ricevuto sono stati Mauro Matiddi, con il supporto di Valeria Davolo, Giulia Scavizzi e Claudia Cerosimo.

“La “vision” del Piano Strategico di Sviluppo Turistico-Territoriale – si legge nella relazione – secondo l’opinione dei partecipanti, deve avere come incipit di partenza e come obiettivo d’arrivo la cooperazione tra aziende private (entità di diversa competenza) e Istituzioni pubbliche che amministrano. Serve un luogo fisico e una organizzazione assembleare (associativa, cooperativa, rete d’imprese, consorziale…o anche organizzazione di incontri tra tali entità) dove possa avvenire il confronto, la raccolta delle istanze di coloro che vivono il territorio come produttori di beni e servizi per l’entertainment locale, la loro elaborazione e il loro inserimento in una matrice d’impronta “manageriale” e “aziendalistica”. Si fa spazio la richiesta di una fase di ricerca e analisi dell’offerta e della domanda. Per quella che, a prima vista, sembra una chiamata alle armi per i soggetti produttivi, partecipanti “illuminati” e lungimiranti hanno chiesto anche il coinvolgimento della popolazione attiva e del mondo della formazione secondaria professionale. Un valore prioritario viene esplicitamente riconosciuto alla comunicazione. La comunicazione viene chiesta nella sua accezione più basica (la comunicazione promozionale sul web) ma ancor più importante è la comunicazione che viene chiesta tra gli operatori economici e le Istituzioni che amministrano il territorio. Infine, la comunicazione strategica e di lungo respiro viene auto-assegnata agli operatori dagli operatori stessi,che riconoscono di doversi far carico della conoscenza del ventaglio d’offerta territoriale, e devono saperlo comunicare ai turisti anche in lingua inglese. Emerge la spiccata rivalità tra singoli operatori, amministrazioni e gruppi di pressione capaci di orientare a proprio favore le risorse senza curarsi della sostenibilità territoriale. Questo è un problema diffuso e condiviso dai partecipanti. La soluzione sembra essere solo il coinvolgimento e la cooperazione degli attori turistico­ economici-amministrativi in un ambito di pubblica visibilità, ambito nel quale tutti possono sapere chi fa che cosa (con relative assunzioni di responsabilità) e tutti possono dare il proprio apporto in ragione di un obiettivo comune: lo sviluppo economico ed attrattivo del territorio. Comincia ad esser compreso il valore di una Commissione permanente e di una Cabina di Regia unica e comune. Ma la forte diffidenza e sfiducia nel futuro, guardando a quanto avvenuto nel passato, fa da freno agli entusiasmi del singolo operatore. Per contrastare tale diffidenza, e innescare le energie sopite, si deve dare spazio, ascolto, visibilità anche al singolo operatore. Queste potranno essere le risposte iniziali, ma successivamente vanno elaborate e calendarizzate modalità tangibili, materiali per valorizzare ogni singolo contributo all’opera maestra: Anzio e Nettuno, un “unicum” di esperienze territoriali pregiate. In tal modo si aumenterà l’ingaggio degli aderenti al programma di sviluppo territoriale (brand ambassadors
engagement) innescando la loro cassa di risonanza. Se non si riuscirà in tale intento, e ci si limiterà a un fiume di “parole” non seguite da “azioni”, si perderà una opportunità meravigliosa per la nostra economia ambientale”.