Dopo la bufera della scorsa settimana, che ha visto ben sei imbarcazione ribaltate nei confini degli ormeggi della Capo d’Anzio, si studiano nuove soluzioni. Il giorno dopo le segnalazioni alla stampa il Presidente Alessio Mauro e l’Amministratore delegato Antonio Bufalari si sono recati sul molo per un sopralluogo, quindi hanno incontrato i vertici della Capitaneria di Porto e in particolare il Comandante Alessandro Cingolani, per fare il punto della situazione. “Allo stato attuale – spiega il Presidente Mauro – la Capo d’Anzio offre gli ormeggi e deve garantire che tengano, mentre del galleggiamento delle imbarcazioni sono responsabili i titolari. Mentre al Molo della Piccola pesca un’imbarcazione è affondata e subito si è proceduto ad un intervento di messa in sicurezza e recupero, la situazione nell’area degli ormeggi è diversa. Durante la tempesta gli ormeggiatori non devono stare sul molo, mettendo repentaglio la propria sicurezza, ma devono intervenire in un secondo momento, a buriana finita. Se gli ormeggi non hanno retto, la responsabilità è della Capo d’Anzio ma in questo caso non è così. Le barche che si sono ribaltate o hanno imbarcato acqua e si sono riempite è perché non hanno gli adeguati sistemi di svuotamento e questa è una responsabilità dei proprietari, che sono chiamati ripristinare in breve le condizioni di sicurezza. In ogni caso, sia per prevenire che per risolvere in tempi rapidissimi eventuali altri disagi, la Capo d’Anzio ha chiesto di poter ampliare i suoi servizi agli utenti e di sta preparando fornire un’assicurazione per i danni e un servizio di pronto intervento. Questa che ci ha portato ad Anzio sul molo per due giorni di seguito – ha detto ancora Mauro – è stata anche un’occasione per studiare una serie di nuovi servizi da mettere a disposizione degli utenti in vista della più complessiva gestione del porto. Nei giorni scorsi – ha concluso Mauro – abbiamo preso parte ad un appuntamento organizzato da un’Associazione culturale sul turismo. Come Capo d’Anzio siamo e saremo presenti in questi percorsi che riteniamo abbiano molto a che fare con il nostro obiettivo di integrazione tra Porto, città, economia e turismo”.