La giunta comunale di Nettuno ha deliberato martedì la revoca del bando di gara relativo all’affidamento dello stadio di baseball Steno Borghese. Il bando era stato aperto durante il periodo di commissariamento dell’Ente comunale ed ha visto una sola offerta presentata, quella dell’Angel Service Nettuno Baseball City, unica squadra della città a militare nel massimo campionato italiano di baseball. Tra i motivi di revoca evidenziati dalla delibera di giunta del 20 settembre spicca proprio la limitata partecipazione al bando da parte delle società del territorio. Si ricomincia da capo dunque. Non hanno convinto neanche i chiarimenti riguardanti l’offerta presentata dal Nettuno Baseball City esposti il 16 giugno scorso e presentanti dalla commissione di gara alla parte politica insediatasi in quelle settimane al comando dell’ente comunale e che ora ha optato per la revoca del bando. Ora bisognerà vedere come la giunta pentastellata deciderà di intervenire sulla questione impianti sportivi. A bando, infatti, è andato anche lo stadio di calcio Celestino Masin per il quale si deve ancora conoscere il destino.
Possibile che ora si proceda con un nuovo bando di gara per affidare la gestione dell’impianto di baseball, visto lo scarso successo riscosso dal primo criticato apertamente anche dallo stesso Nettuno Baseball City che sottolineava come non venisse data la giusta rilevanza alla società che rappresenta il nome della città nel panorama sportivo italiano e internazionale. L’altra ipotesi è quella che, viste le difficoltà di assegnazione su cui pesano interventi strutturali esosi da porre in essere all’interno dell’impianto, il Borghese resti di gestione comunale con le squadre interessate all’utilizzo che saranno chiamate quindi a pagare l’affitto. Una scelta che non dispiacerebbe alla prima squadra di baseball della città e che garantirebbe un’entrata nelle casse comunali. Di contro, però, c’è il fatto che i lavori di sistemazione, tra cui quello delle tribune laterali inagibili per l’intera stagione scorsa, sarebbe a carico dell’Ente e non del concessionario come invece sarebbe se fosse dato in gestione.