Home Attualità Acqualatina, contesa per l’uso del bagno negli uffici di Nettuno

Acqualatina, contesa per l’uso del bagno negli uffici di Nettuno

Mattinata intensa agli uffici di Acqualatina di Nettuno, che si trovano in via delle Calcare. Alcuni utenti che sono venuti da Aprilia, per una questione legata al contatore di un’attività commerciale, dopo aver preso il numero e una lunga attesa, hanno chiesto di utilizzare il bagno. Il personale presente ha risposto che il bagno presente era ad uso esclusivo del  personale, facendo alzare il livello della tensione tra i presenti, molti dei quali ultra sessantenni. “Una cosa assurda – ha raccontato una delle persone coinvolte nella vicenda – abbiamo chiesto l’uso del bagno e ci è stato detto che era solo per i dipendenti. Sono stato in fila per oltre un’ora ed è incredibile che la Asl e gli uffici possano aver dato un parere favorevole ad un ufficio senza un bagno per i cittadini in fila. Abbiamo chiamato a Latina – ha detto ancora il cittadino – e alla fine ci hanno fatto usare il bagno, non senza resistenze”. Contattati gli uffici centrali di Latina ci confermano che la struttura ha, come prescrive la legge, un bagno per i dipendenti ma anche che “usando il buon senso” è evidente che un utente che faccia richiesta possa usufruire della struttura sanitaria. “Il bagno è in una zona accessibile solo chiedendo al personale – spiegano dall’Ufficio stampa – ma è a disposizione di chi ne fa richiesta. Ci dispiace se c’è stata un’incomprensione con degli utenti, ma alla fine il buon senso ha prevalso”. Infine, l’utente di Aprilia, ci segnala che dovrà tornare negli uffici nei prossimi giorni. “Dovevo fare una pratica e ho portato con me il numero del contatore – ha detto ancora – ma a quanto pare questo dato non è sufficiente per fargli trovare lo storico della mia situazione. Non hanno saputo dirmi neanche a che indirizzo corrispondeva, ora dovrò tornare io con tutta la documentazione. E quando torno – ha concluso – chiederò nuovamente di andare in bagno, per capire se davvero si è trattato di un episodio di incomprensione. Un servizio simile non può essere negato se si fa aspettare la gente in fila”.