Bilancio di Acqualatina approvato, ma non senza polemiche. Si è tenuta ieri l’assemblea dei soci della Spa che gestisce il servizio idrico nella zona Ato4 che ha visto partecipare anche il comune di Nettuno rappresentato dalla consigliera comunale Laura Pizzotti. Un’approvazione su cui il sindaco Angelo Casto evidenzia delle “ombre”, come i voti favorevoli di alcuni comuni, soprattutto del Sud Pontino, “in mano alla Depfa Bank” come dice lo stesso sindaco di Nettuno: “E’ importante far capire che alcuni Comuni compresi Latina, Terracina ed altri si trovano nella condizione di aver sottoscritto in tempi passati un atto di pegno per le proprie quote societarie con la Depfa Bank di Dublino e che quindi può esercitare le proprie prerogative per tutelare i propri interessi. In sostanza se il bilancio non fosse stato approvato la stessa banca avrebbe potuto commissariare i Comuni con pegno potendosi a loro sostituire come previsto dall’atto di pegno firmato nel 2008. Per quanto riguarda il comune di Nettuno- prosegue Angelo Casto – abbiamo espresso dapprima la sua intenzione di voto contrario, ma con approfondita motivazione tecnica, e poi sincerandosi del numero legale per la votazione ha abbandonato l’assemblea, esprimendo al contempo vicinanza ai sindaci in mano a Depfa Bank”.
A votare contro al bilancio di Acqualatina anche i comuni targati Partito democratico. Contestualmente è stato chiesto anche un cambio di management del Cda, idea già avanzata nei mesi scorsi.
“E’ stato scongiurato al momento – continua il Sindaco Casto – il pericolo che la grande finanza delle banche possa sostituirsi in via definitiva ai comuni dell’ATO4 grazie a molte precedenti amministrazioni comunali, Nettuno – in coerenza con il proprio mandato politico – si rende disponibile da subito per studiare insieme ai comuni gravati da pegno e anche quelli senza pegno, le necessarie strategie per un vero e reale percorso di ripubblicizzazione dell’acqua, ed in tal senso siamo già avanti avendo già approfondito alcune chiavi giuridiche importanti per raggiungere un obiettivo straordinario. Al punto due all’ordine del giorno (scelta delle società di revisione dei bilanci) abbiamo chiesto subito la parola chiedendo spiegazioni sulle procedure di affidamento esprimendo perplessità sulla richiesta di voto per due società sottoposte al vaglio dell’assemblea. Alle nostre richieste circa le modalità di individuazione di queste due società di revisione da parte del collegio dei sindaci (di cui Nettuno non era stato messo a conoscenza) abbiamo chiesto chiarimenti sull’iter seguito nell’individuazione delle due società presentate. A quel punto è stata approvata all’unanimità la scelta dell’evidenza pubblica”.
Il terzo punto all’ordine del giorno, invece, riguardava la richiesta di dimissioni del Cda, “risolto” da Acqualatina con l’abbandono dell’assemblea, azione che ha impedito di raggiungere il quorum per la votazione (il socio privato detiene il 49% delle quote)
“Abbiamo preso atto – conclude Angelo Casto – che non sussiste più il rapporto fiduciale con il partner privato, e studierà – su tutti i fronti, come già in essere – il sistema di riappropriazione delle prerogative pubbliche, tra i quali è in calendario l’approfondimento delle norme statutarie”.