Come conseguenza dei sequestri effettuati in giugno dalla Guardia di Finanza al patrimonio dell’imprenditore Fernando Mancini, è stato posto sotto amministrazione giudiziaria anche lo stabilimento balneare Belvedere di Nettuno. A seguito di ciò l’amministrazione giudiziaria stessa, anche con l’invito dell’amministrazione comunale, ha deciso di contattare Libera per dare un segnale di legalità al territorio ed alla cittadinanza.
I volontari del locale Presidio di Libera “Don Cesare Boschin” Anzio-Nettuno hanno risposto positivamente all’invito, coinvolgendo anche i presidi limitrofi di Aprilia e Latina e le associazioni con le quali lavorano in rete. Fra quelle che hanno deciso di impegnarsi attivamente in questa sfida troviamo l’AGESCI Gruppo Anzio-Nettuno, l’AIFO Latina, l’Azione Cattolica della Diocesi di Albano, il CNGEI Sezione Anzio-Nettuno, il Centro Sportivo Italiano, Pontum Associazione Interculturale, oltre all’appoggio di altre realtà locali come la Cooperativa Riparo di Anzio e l’Associazione Mamme Fuori, le quali svolgeranno alcune delle loro attività al Belvedere.
I volontari presenti al lido stanno quindi prestando il proprio servizio in appoggio ai lavoratori della cooperativa subentrata nella gestione dello stabilimento ed ai bagnanti, organizzando alcuni eventi, ma soprattutto aiutando a rendere di nuovo fruibile per tutta la cittadinanza una storica spiaggia di Nettuno, che a luglio rischiava di rimanere chiusa ed inutilizzata.
Volendo tutti noi dare un forte messaggio di legalità, di giustizia sociale, di rispetto del lavoro onesto e del territorio sul quale viviamo, invitiamo la cittadinanza tutta a venirci a trovare; perché, come dice l’hashtag che abbiamo scelto, #unmarediverso è possibile.
Il comunicato è inviato a firma delle seguenti associazioni:
AGESCI Gruppo Anzio-Nettuno
AIFO Latina
Azione Cattolica della Diocesi di Albano
CNGEI Sezione Anzio-Nettuno
Centro Sportivo Italiano
Libera Presidio “Don Cesare Boschin” Anzio-Nettuno
Pontum Associazione Interculturale