Bisogna dare ragione a chi diceva che ci sono troppi migranti ad Anzio e Nettuno. Conti alla mano emerge che il Ministero dell’Interno e le Prefetture, compresa quella di Roma, non abbiano svolto un lavoro equi di distribuzione e che adesso questo piano andrà rivisto. Un progetto di riorganizzazione nato dopo che, nei giorni scorsi, molti sindaci hanno lanciato un grido d’allarme, schiacciati sotto il peso di una questione complessa e più grande di loro. «Sono troppi, non ce la facciamo più» hanno protestato. Nell’occhio del ciclone è finito quel sistema dell’emergenza che permette ai prefetti di imporre alle amministrazioni comunali di farsi carico di un certo numero di richiedenti asilo. Alle proteste il ministro Angelino Alfano ha risposto approntando un piano che preveda una distribuzione più equa delle «quote»: due o tre persone ogni mille abitanti è l’obiettivo. Ma è fattibile? Intanto si deve partire dalla situazione attuale (la mappatura completa sul sito de La Stampa http://www.lastampa.it/2016/07/25/italia/cronache/tre-comuni-su-quattro-senza-migranti-ma-pi-di-mille-sono-gi-in-emergenza-w1uajab6ReCvAGST6NJo9N/pagina.html)
Partendo dalla dimensione nazionale del fenomeno (i richiedenti asilo e rifugiati gestiti attraverso le prefetture sono 101.113) si scopre che l’accoglienza in emergenza è un problema che la maggior parte delle città nemmeno conosce. Su 8000 Comuni italiani, solo 2026 si sono visti attribuire migranti dal Viminale. Uno su quattro. Quelli che però li accolgono sono oltre la loro capacità. Solo cinque regioni non sono al completo (Lazio, Molise, Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta). Per il resto ci sono regioni come la Basilicata dove l’accoglienza ha superato del 13,4% i posti disponibili.
In questo quadro si scopre che nel Lazio il Comune di Roma ospita 1210 migranti ma è sotto la media (-83% del dovuto) Ardea non ospita alcun migrante, Pomezia ne ospita 260 (il 65% in più del dovuto), Anzio ne ospita 200, il 48% in più del previsto e va peggio a Nettuno che ne ospita 250, il 103% in più delle nuove indicazioni fornite dal Ministro Alfano. Si scopre che i Castelli fanno la parte dei privilegiati, con Ariccia e Lanuvio senza migranti, Velletri appena 24 presenze (l’82% in meno di quello che dovrebbe) e Rocca di Papa, comune piccolissimo, con 267 migranti, il 527% in più del dovuto. Qualcosa nell’organizzazione dell’emergenza, non sembra aver funzionato come doveva.