Si è tenuto questa mattina in piazza Cesare Battisti a Nettuno il secondo Raduno Nazionale dell’ANCRI Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana, a cui hanno preso parte centinaia di Insigniti, provenienti da tutte le Regioni d’Italia e dall’Esteroma anche la Fanfara dei Bersaglieri e le più alte cariche delle Forze dell’ordine. In piazza alla cerimonia, partecipatissima, anche il Prefetto Francesco Tagliente.
“Raccogliete il meglio dall’esempio degli insigniti al Merito della Repubblica” ha detto proprio Tagliente, Grand’Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana, tra l’altro già questore di Firenze e di Roma e prefetto di Pisa rivolto ai giovani presenti in piazza. La corona di fiori al Monumento ai Caduti è stata deposta da alcuni ragazzi che, insieme a tanti altri giovani e bambini delle Scuole locali, sono stati invitati a partecipare alla cerimonia, a simboleggiare un ideale passaggio del ”testimone” del Merito, dai Cavalieri alle nuove generazioni. “Cari ragazzi – ha esordito Tagliente nel suo intervento – raccogliete il meglio dagli esempi positivi dei percorsi di vita e di impegno civico di questi cittadini virtuosi ai quali, per le benemerenze acquisite verso la Nazione, il Presidente della Repubblica ha conferito l’onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Mio padre, nominato commendatore perché reduce di 4 campagne di guerra e della deportazione nei campi nazisti in Germania, mi ha trasmesso valori positivi importanti agevolando il mio percorso di vita e professionale improntato al rispetto”.
“Le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, il primo degli ordini cavallereschi nazionali, istituito circa 65 anni fa, nel 1951 – ha aggiunto – sono state conferite a questi cittadini per ricompensarli delle benemerenze acquisite verso la Nazione con spirito di dedizione e disinteresse, contribuendo alla promozione e alla salvaguardia della cultura, dell’ambiente, della biodiversità, della salute umana. Queste persone meritano di essere emulate. Attraverso il loro apporto personale e professionale, con spirito di dedizione, passione e disinteresse, hanno contribuito alla promozione della vita sociale inerenti alla famiglia, alla scuola, al lavoro ed allo sviluppo economico attraverso il proprio apporto personale e professionale”. “L’Italia, in particolare modo nell’attuale momento storico – ha concluso il prefetto – ha bisogno di persone che profondano il massimo impegno nell’attività lavorativa, consce e fiere di poter dare così il proprio contributo alla vita ed allo sviluppo del Paese. Siete voi ragazzi – ha poi concluso- che raccogliendo il meglio dell’esempio e dell’insegnamento di questi cittadini virtuosi benemeriti formerete la società di domani”. La cerimonia di deposizione della corona al Monumento ai Caduti, arricchita dall’Inno Nazionale eseguito dalla Fanfara dei Bersaglieri e del Silenzio d’Ordinanza, era stata preceduta nella mattinata dalla celebrazione della Santa Messa, nella Cripta di Santa Maria Goretti.
(fotoservizio Ilenia Zappulla)