Home Attualità Indagine Consob sulle opere incompiute, tre sono a Nettuno

Indagine Consob sulle opere incompiute, tre sono a Nettuno

Nessuna opera incompiuta ad Anzio, ben tre a Nettuno. E’ questo quello che emerge dall’indagine della Consob (dati aggiornati al 2014) sulle opere incompiute in tutto il territorio nazionale. Il primo progetto “morto” è quello del piano di Zona Eschieto che prevedeva, secondo la deliberazione della Regione Lazio n. 710 del 25 settembre 2009, un intervento di costruzione di 28 alloggi, intervento per il quale si è resa necessaria una seconda assegnazione di un nuovo termine di inizio lavori certificato con la deliberazione regionale numero 624 del 21 dicembre 2012 che fissava l’inizio dell’opera entro 13 mesi. Un intervento da 3.194.338 euro con il solo 14,8% di lavori eseguiti e con un importo di oneri per l’ultimazione del progetto di 2.390.929 euro.

La seconda opera incompiuta è quella della piscina comunale all’interno del Parco Palatucci. Un’opera iniziata dalla giunta guidata dal sindaco Vittorio Marzoli prima del commissariamento per infiltrazioni mafiose nel 2005. Un tentativo di riavviare i lavori fu fatto nella prima giunta Chiavetta dove però una visita di collaudo il 23 aprile del 2010 che, però, non diede i risultati sperati. L’importo totale dell’intervento ammonta a 2.006.595 euro per un importo oneri per l’ultimazione dei lavori è pari a 887.362 euro.

La terza opera incompiuta è quella del teatro comunale nei pressi del centro commerciale Le Vele a poche centinaia di metri dallo scheletro della piscina. Un progetto che risale al 2009 e completato per il 56,89%, ma il quale finanziamento era stato chiesto nel lontano 2004 dall’allora sindaco Vittorio Marzoli. Ad essere incompiuto è il primo lotto del progetto, ossia quello a carico della Regione. Se, infatti, da una parte l’esterno della struttura è completata, l’interno è completamente da fare in attesa di una seconda trance di fondi della Regione, non previsti in origine del progetto, che il comune non è riuscito ad ottenere dopo la caduta della giunta Polverini.

In questo elenco non rientra il parcheggio di piazzale Berlinguer che non prevedeva l’utilizzo di fondi pubblici, ma nasceva con l’intento di usufruire della formula del project financing.