Si è tenuto nella serata di ieri un incontro, alla scuola media De Franceschi di Nettuno, per discutere di bullismo e devianza minorile. A fare un excursus del fenomeno e a mettere in guardia genitori e insegnanti sui rischi che corrono i minori il Comandante della Polizia municipale Antonio Arancio, che vanta una lunga esperienza non solo alla guida dei Vigili ma come Sociologo ed esperto appunto, di Devianza minorile. “I dati sul fenomeno – ha esordito il Comandante davanti ad un pubblico attento – sono oscuri. Nessuno denuncia i minori e soprattutto per i giovanissimi sotto i 14 anni ci sono pochi elementi certificati. Oggi – ha poi aggiunto – esistono nuove forme di devianza minorile che nascono sostanzialmente da una mancanza di regole. Non vengono interiorizzate le norme sociali come dovrebbero e sorgono problemi. Di chi e il compito di insegnarle? Una volta si faceva riferimento alla famiglia, la scuola oratorio o la sezione di partito. Con l’aiuto di queste agenzie i ragazzo costruivano la propria personalità. Alcune di queste hanno perso cogenza ma altre ne sono nate. Come si è perso il peso di alcune agenzie? Per la scuola c’è stato un progressivo ridimensionamento degli strumenti disciplinari. Insieme alla scuola è cambiata la famiglia e il mondo del lavoro. Il genitore che non vede quasi mai il figlio e anche per questo ha atteggiamenti più permissivi ed errati. Sui ragazzi agiscono altre forme di socializzazione, da Internet alla Tv che fornisce esempi radicalmente diversi da quelli del passato. Ieri il mito era Ulisse oggi i soggetti devianti proposti dai media spesso vengono esaltati. Un’agenzia sottovalutata è il gruppo dei pari, gli amici della comitiva. In questo ambito a volte si assumono modelli devianti che possono essere devastanti. La comitiva è una piccola società che ha linguaggi e rituali, se non si accettano le sue regole si viene espulsi. È importante per famiglie e scuole analizzare il gruppo dei pari da cui nasce il bullismo e alcuni comportamenti gravissimi. In questi gruppi la leadership è essenziale e se deviante è pericolosa”. Quindi sono stati forniti dei dati sul fenomeno del bullismo nelle scuole: il 70% dei minori interrogati ha detto di essere stato vittima o di aver assistito ad episodi di bullismo, l’80% ha paura di poter essere vittima di bullismo, il 90% si confida con i suoi pari su episodi e paure, solo il 5% parola con i genitori e appena il 2% con gli insegnanti, soprattutto con quelli di Italiano. “Le famiglie e la scuola hanno armi spuntate contro il bullismo – ha detto ancora il Comandante Arancio – serve una rete per reagire, bisogna mettersi in condizione di ascoltare i ragazzi”. Quindi si è fatto riferimento a nuove forme di bullismo, come il cyber bullismo”. Al termine dell’incontro mamme e insegnanti hanno condiviso le proprie esperienza e il Dirigente scolastico, con l’impegno di coinvolgere maggiormente i genitori, ha invitato il Comandante a nuovi incontri anche nelle classi e con i minori, per discutere con loro: punto di partenza per contrastare un fenomeno dilagante.