Tagli all’assistenza infermieristica e fisoterapica domiciliare per i disabili e i malati gravi, anche quelli affetti da Sla, in tutti i distretti della Asl Rm H. A denunciarlo sono i familiari dei pazienti del distretto di Anzio e Nettuno, convocati dal Centro di assistenza domiciliare. «Ci è stata proposta una riduzione di ore di assistenza – hanno fatto sapere – in caso di rifiuto, come è capitato alla maggior parte dei noi, l’alternativa prospettata è stata quella di sostituire gli infermieri con gli operatori socio sanitari, una follia, soprattutto per i malati di Sla a cui serve, invece, un’assistenza altamente qualificata. Invece di tagliare gli sprechi veri – concludono i cittadini esasperati e pronti a dare battaglia – si toglie un’assistenza fondamentale sulla pelle dei malati. E’ una vera vergogna».
«Nessun taglio – spiega il direttore generale della Asl Fabrizio D’Alba, che ancora una parla di razionalizzazione del servizio – occorre capire se ci sono margini di intervento per estendere l’assistenza anche a altri malati». Secondo il direttore, dunque, un’assistenza più equa e soprattutto garantita a un numero più ampio di persone e una politica che razionalizzi il servizio nei casi di trasformazione del quadro clinico. Resta il risparmio (bisogna ora vedere a quale prezzo), il principale obiettivo di questa ennesima “innovazione”.