Una cerimonia toccante quella che si è svolta questa mattina, prima a Nettuno e poi ad Anzio, per ricordare i caduti nella strage di Nassiriya. Carabinieri, militari dell’esercito e civili deceduti durante un vile attacco terroristico mentre erano all’estero in missione di pace. Un saluto a tutte le forze dell’ordine che operano per il mantenimento della sicurezza e della pace è stato rivolto ai Presenti dal Commissario straordinario Raffaela Moscarella. A Nettuno è stata deposta una corona al Monumento che si trova alle spalle del Comune, a depositarla proprio la Moscarella, insieme al Generale dell’Esercito Michele Galantino e il Maggiore dei Carabinieri Ugo Floccher. A leggere i nomi delle vittime dell’attentato un superstite della strage, il carabiniere Michele Mosca che all’indomani della strage è stato insignito dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, della medaglia d’oro per le vittime del terrorismo. Quindi a prendere la parola Padre Walter Giusti. “Questo per me – ha detto – è un incontro significativo – in mezzo a voi – ha aggiunto rivolto alle forze armate presenti – mi trovo bene. 32 anni. Nelle forze armate ci sono persone che vivono per cose sublimi. Siamo qui per ricordare cosa accadde a Nassiriya, persone che hanno versato il sangue per chi? Ha un senso versare il sangue? Il sangue versato per motivi nobili – ha concluso – fa nobili i caduti”: Quindi è stata data lettura alla preghiera per la Patria. Poi è stata la volta di Anzio. In piazza Caduti di Nassiriya, al Turcotto. A prendere la parola, dopo la deposizione dei fiori, il vicesindaco Giorgio Zucchini. “Saluto le autorità presenti che partecipano alle cerimonie per Nassiriya – ha esordito – purtroppo il 12 novembre è una giornata di lutto nazionale. La città di Anzio fu particolarmente colpita dai fatti che accaddero e che hanno visto coinvolte così tante persone. Un dolore che la città accolse e riconobbe e cui abbiamo voluto dedicare una piazza. Per me – ha aggiunto – è un onore ricordare i caduti in questo luogo. Una via era troppo poco serviva uno spazio adeguato. Le forze armate spesso operano con mezzi inadeguati e senza le giuste indennità, purtroppo oggi i giornali nazionali hanno trascurato di ricordare questa ricorrenza che non va dimenticata. In mezzo a tante notizie la memoria di quanto accaduto non dove essere persa”.