I fondi strutturali dell’Unione Europea per finanziare progetti di sviluppo presentati sia dai privati che da enti pubblici in Italia sono iniziati nel 1989. Ancora oggi, purtroppo, nonostante il perdurare della crisi le Amministrazioni locali non si sono organizzate un granché per spendere bene e completamente le risorse a disposizione. Parte di queste responsabilità sono in capo alla burocrazia delle Regioni. Solo alcuni settori sembrano essersi distinti per intraprendenza, tra questi c’è la cultura. Negli ultimi anni sono state chiuse molte sale cinematografiche a causa, oltre che del calo degli incassi, dei costi per la proiezione digitale e la informatizzazione del patrimonio filmico. È stato calcolato che in tutto il Lazio sono quasi 500 i cinema già chiusi o che rischiano di esserlo a breve. Alcuni proprietari però non si sono rassegnati a veder scomparire le loro attività storiche e grazie ai fondi europei alcune sale si apprestano a riaprire, altre lo hanno già fatto, mentre altre ancora stanno usando questi fondi per tentare di superare la crisi: tra queste ci sono il cinema Augustus di Sabaudia, Il Rio di Terracina, il Moderno di Anzio, il Politeama di Frascati, il Giacomini e il Corso di Latina. Quest’ultimo utilizzerà i fondi per salvare il Supercinema.